— 194 — Cortezza onde evitare ingiustificati allarmi. Comunichi analoghe istruzioni uffici dipendenti ». Nello stesso giorno il capo di stato maggiore presentò al ministro della marina ed alla presidenza del consiglio un promemoria prospettante la opportunità di salvaguardare la flotta mercantile (v. documento n. 19) e, in base a tali direttive che furono subito approvate, l’ufficio del capo di stato maggiore inviò alla direzione della marina mercantile le disposizioni contenute nella nota che riproduciamo : «N. 15772 — 2 agosto 1914 — Ufficio del C. di S. M. « Nel caso che le vicende politiche obbligassero il paese ad entrare in azione, si è predisposto, come già da verbali comunicazioni, di offrire ancoraggio nelle nostre piazze marittime a quanti piroscafi del commercio sarà possibile senza ostacolare l’eventuale approdo della nostra flotta nelle operazioni militari. Si rimettono a V. S. i relativi 35 permessi1 di approdo nelle piazze di Taranto 1 I permessi furono così distribuiti: a) per l’approdo a Spezia ai piroscafi Duca di Genova, Duca degli Abruzzi, Principe Umberto, Regina Elena, Re Vittorio, Verona, Europa, Re d’Italia, Ancona, Armando, Enrichetta, Regina d’ Italia; b) per l’approdo a Taranto ai piroscafi: America, Palermo, Bologna, Stampalia, Principe di Udine, Taormina, Tomaso di Savoia, Principessa Mafalda, Clara, Sardegna, Sicilia, Brasile, Napoli, Ravenna, Taranto, Italia, Mongibello, Sicania, S. Giorgio, S. Giovanni, S. Guglielmo, Città di Cagliari e Città di Sassari.