— 136 — « Il comando di detta nave mi ha ieri sera informato che per ora colà tutto è tranquillo. «La nave russa Teretz è partita da qui ieri l’altro. « Ieri con la torpediniera 3 P. /V. è partito per [Brindisi il Presidente del consiglio Turkan Pascià ». La fulminea tragedia, che aveva messo in allarme tutte le capitali d’ Europa, non ebbe immediata ripercussione negli ambienti navali austriaci, e le navi da guerra, che la duplice monarchia aveva dislocate in Albania, continuarono il loro servizio in collaborazione con quelle italiane e le poche unità sopraggiunte delle altre nazioni. In quei giorni frattanto, l’Adriatico diveniva il grandioso scenario di un tragico spettacolo, ricco di presagi. La nave ammiraglia della flotta austriaca la Viribus Unitis, seguita dallo yacht imperiale Lussin, e da tutte le divisioni della flotta, solcava a lento moto le acque dell’Amarissimo portando sulla sua poppa le salme dell’arciduca ammiraglio e della consorte. Da terra e dalle isole dalmate le popolazioni della vacillante monarchia, assistevano mute e pensose al triste corteo che trasportava sul mare da Metcovich a Trieste un feretro nel quale era racchiuso il fatale destino della tragica Casa d’Asbur-go, dell’ Impero austro-ungarico e della stessa nave. Ed anche la già vacillante corona del trono albanese si avviava al suo triste destino.