— 283 — il problema di contrapporci navi che praticamente avevano lo stesso potere offensivo delle nostre. La situazione relativa peggiorò in modo sensibile a nostro svantaggio nel periodo 1905-1910, allorché l’Austria senza perdere tempo impostò, varò ed allestì in soli tre anni (1907-1910) le tre unità del tipo Radetzky e cioè quasi contemporaneamente al periodo in cui nella marina italiana entravano in servizio le unità del tipo Elena, che abbiamo già segnalate come progettate e impostate in corrispondenza dei tipi Erzherzog. Infatti la Vittorio Emanuele fu impostata nel settembre 1901 ed entrò in servizio nei primi mesi del 1908, mentre per la prima delle 3 Radetzky passarono meno di due anni tra l’impostazione e 1’ entrata in servizio (1907-1909). La costruzione delle 3 unità tipo Radetzky costituì l’inizio di un ultimo periodo di sviluppo della politica e della potenza marittima dell’Austria-Ungheria; questa con il forte armamento di tati navi accentuava la tendenza offensiva, che nel 1906 l’arciduca ereditario aveva già annunciato essere l’obbiettivo della flotta austro-ungarica, definendone il compito con le seguenti parole : « La flotta deve diventare così forte da poter assolvere i suoi compiti in Adriatico non già limitandosi alla difesa passiva delle coste, ma uscendo in mare per ricercare e battere il nemico ». In una tale frase si può vedere come, nonostante il trattato di alleanza che univa le due na-