— 349 — avrebbe notevolmente migliorato la nostra situazione relativa in fatto di navi da battaglia. La Cavour, frattanto, ultimato l’allestimento, entrava a far parte nei primi mesi del 1915 del- I armata e su di essa il comandante in capo alzava la sua insegna. Egualmente sollecitati erano i lavori per l’allestimento delle due navi Doria e Duilio, quantunque per il momento sembrasse poco probabile che tali unità potessero essere ultimate in tempo per poter prendere parte al conflitto. Veniva invece sospesa la costruzione delle 4 unità della classe Caracciolo per destinare le maestranze ed i mezzi finanziari che vi erano adibiti al completamento ed alla costruzione del naviglio leggero e subacqueo. Importanti lavori venivano contemporaneamente intrapresi a bordo delle navi maggiori già in servizio per migliorare la difesa subacquea, rinforzando la compartimentazione e il bilanciamento. II vasto impiego della guerra di mine richiamò subito l’attenzione sul naviglio destinato al dragaggio. Eravamo, in tale campo, in condizioni deficienti rispetto ad altre marine per l’assenza di una flotta peschereccia a motore o a vapore, in Italia non ancora sorta. L’ammiraglio Revel già nel 1913 aveva segnalato tale lacuna, ma nel 1914 ancora non si era provveduto. Si riparò in parte a questa manchevolezza destinando le siluranti meno moderne al