— 366 — verso le potenze dell’Intesa, la stazione di Spezia fu soppressa, ed i pochi apparecchi di essa vennero inviati in Adriatico destinando i migliori a Venezia. Frattanto veniva iniziata la costruzione di 10 apparecchi tipo Albatros e Curtiss, ma le poche ditte italiane costruttrici di apparecchi di aviazione avevano già forti impegni con l’esercito e nessuna di esse era in grado di costruire buoni motori di aviazione. Fu quindi necessario adattare il programma alle scarse risorse dell’ industria nazionale, e a quanto poteva acquistarsi sul mercato estero aperto (Stati Uniti); 1’ industria americana però, pur accettando sempre nuove ordinazioni, intensificava la sua produzione a completo discapito della buona qualità, come si dovette purtroppo constatare non appena giunsero i primi materiali ad essa ordinati. In definitiva, mediante lunghi e laboriosi accordi col ministero della guerra per la suddivisione delle forniture presso 1’ industria nazionale, e mediante acquisti in America, fu possibile provvedere solo in piccola parte a colmare le lacune della aeronautica navale, ed all’apertura delle ostilità la marina disponeva solamente di 30 apparecchi sempre di tipi svariati, e oltre alle due aeronavi già citate, di altri due tipi Forlanini in costruzione. Gli apparecchi ed i motori Curtiss provenienti dalla produzione americana erano in parte avariati, in parte di costruzione scadentissima. Gli apparecchi destinati alle navi maggiori ven-