— 181 — notevole attività descritta nei precedenti capitoli, era in condizioni di affrontare la situazione con tutta serenità. Ricordiamo e non senza orgoglio ciò che l’al-lora presidente del consiglio On. Salandra ha lasciato scritto in proposito, circa la riunione del 27 luglio in cui convocò i ministri della marina e della guerra, ammiraglio Millo e generale Grandi: « Proprio quel giorno, fra i primi baleni dell’uragano, io dovetti prospettarmi la possibilità di una immediata mobilitazione delle nostre forze armate. « Ne parlai ai due ministri militari. Il ministro della marina mi rispose senz’altro di essere pronto » 1. Si deve oggi riconoscere senza tema di esagerare che mai come nella primavera del 1914, la marina italiana aveva raggiunto un grado così elevato di organizzazione morale e materiale in relazione ai mezzi allora esistenti ed ai compiti richiesti dal problema marittimo del tempo. Se fosse lecito esprimere le condizioni di una flotta, con un termine sportivo, dovremmo dire che la nostra armata era, allo scoppio del conflitto, in « forma perfetta ». Ne avevano dato la prova le gare di tiro svolte nell’autunno del 1913 alla presenza di S. M. il Re a Golfo Aranci. 1 Salandra, La neutralità italiana 1914-15.