— lio — Ma, nonostante il rimpatrio di tali contingenti turchi, l’attività dei ribelli era tutt’altro che diminuita e la pressione da essi esercitata contro Tobruk cominciava verso la metà di luglio a divenire minacciosa, cosicché il presidio di Tobruk decise un’azione offensiva contro tale concentramento prima che esso ricevesse altri rinforzi. Il generale Salsa, comandante la divisione che presidiava Tobruk, richiese anche in questa occasione l’appoggio delle navi, e, poiché in tali giorni era giunta in Cirenaica anche la R. N. Emanuele Filiberto (comandante capitano di vascello E. Girosi), questa insieme col Piemonte (comandante capitano di fregata L. Resio) e colla torpediniera Arpìa fu dislocata a Tobruk per partecipare all’azione. Il mattino del 18 luglio due brigate composte del presidio di Tobruk e di rinforzi giunti da Derna puntavano decisamente sul campo ribelle, mentre, come nelle precedenti azioni, le navi dal mare ne appoggiavano le ali, precedendole e battendo l’avversario colle artiglierie. L’azione terminò la sera ed il nemico battuto ebbe forti perdite e lasciò tra l’altro nelle nostre mani un cannone, un camion e una mitragliera, prova evidente dell’ importanza che aveva assunto tale reparto ribelle. Anche il giorno 20 la R. N. Emanuele Filiberto e VArpia cooperarono alle successive azioni. Abbiamo spiegato quali furono le necessità militari che fecero rimandare le ulteriori occupazioni