400 BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO Credo che con questo suo libro egli sia riescito a dare sul mare il poema più bello ed eloquente che abbia non solo cercato ma pure desiderato di dare. Il piccolo volume del Bossi si affianca agli altri suoi bellissimi libri precedenti, come un nuovo gioiello che concorre a valorizzare sempre meglio la sua opera letteraria e a dare rilievo sempre più luminoso al suo nome. Vincenzo Marussi CHARLES BAUDELAIRE - I fiori del male - Versione di Cesare Sofianopulo - Editrice Libreria Licinio Cappelli, Trieste, 1937-XVI. La fatica di Cesare Sofianopulo va altamente lodata. Innamoratosi delle poesie del Baudelaire, il cui decadentismo trova una certa quale strana e viva rispondenza nell’animo del pittore triestino, Cesare Sofianopulo, che del resto ha sempre un po’ ondeggiato fra la pittura e la poesia, s’è dato alla traduzione delle varie poesie baudelairiane, da quelle di „Spleen et idéal” a quelle di „Table-aux parisiens” e di „Le vin", da quelle di „Fleurs du mal" a quelle di „Revolte” e di „La mort”. Molti anni di lavoro, di lungo, meticoloso lavoro che ha portato alla traduzione completa dell’opera del poeta francese, traduzione completa che è quella la quale ha visto ora la luce in un’edizione che la Libreria Editrice Cappelli ha voluto sapesse pure, almeno nella copertina, di decadente, come nel testo è nitida ed accurata. Molti anni di lavoro, abbiamo detto, di lungo, meticoloso lavoro, che ha avuto per coronamento l’assenso dato all’opera — ancora inedita — da personalità italiane e francesi. E tale assenso è stato bene dato, se si pensa alle difficoltà della traduzione poetica in genere, a quella dal francese in ispecie. Perchè non va dimenticata la grande differenza nell’accentuazione tonica delle due lingue, essendo le parole francesi, tutte senz’esclusione, baritone, mentre le italiane, se non esclusivamente, certo in prevalenza, sono piane, differenza d’accentuazione questa che non può mancar di creare delle difficoltà che il Sofianopulo, bene o male, doveva superare. Il Sofianopulo infatti le ha superate: bene o male. Bene o male, giacché a leggere questo volume, confrontandolo magari con l’originale, ci si accorge facilmente che siamo ancora lontani da una traduzione veramente buona, da quella traduzione che forse, per secolare triste esperienza bisognerebbe dire eccellente. Da una traduzione insomma che non tradisca l’originale. Questo per mettere le cose al loro posto, Del resto se per giungere ad una tale traduzione di certi brani poetici greci si è dovuto aspettare il Pascoli, mentre per molti altri si aspetta ancora, dobbiamo dedurre che per una eccellente traduzione del Baudelaire ci sia tempo. Comunque sia, crediamo che il Sofianopulo sia molto da lodare, per aver voluto tentare, per la fatica compiuta ed infine per l’opera stessa anche nelle parti meno riuscite, in quanto esse rappresenteranno una preziosa esperienza per il traduttore dell’avvenire. Ci sono, nella traduzione presente, delle poesie o, per lo meno, delle strofe, di cui siam convinti che meglio di così non potrebbero esser rese. Vediamo, per esempio, la seconda strofa di „Don Giovanni all’inferno’’. Ecco il testo francese: Montrant leurs seins pendant et leurs [robes ouvertes, De femmes se tordaient sons le noir [fìrmament,