232 GIOVANNI QUARANTOTTI lingue del foro lubianese, cioè lo sloveno e il tedesco, fu il Gambini a suggerir loro di rivolgersi all’avvocato Moschè, membro influente del partito tedesco nazionale, e all’avvocato Zarnik, leader lubianese degli sloveni nazionali. Quest’ultimo era un nemico dichiarato dell’Austria; ed egli s’intese subito col Gambini, il quale, con l’aiuto di lui potè anche destramente influire sui giurati sloveni. Infatti, ogni sera, per tre settimane filate, il Gambini si recò alla Citaoniza, ch’era il luogo di ritrovo degli sloveni nazionali, per fraternizzare con lo Zarnik e coi giurati sloveni. Nè i frutti di questa buona intesa, come vedremo in séguito, mancarono. m. E’ a questo punto che interviene improvviso nel processo Ben-nati-Quarantotto un elemento ad esso affatto estraneo, cioè l’autorità politica lubianese, e che ha inizio un carteggio riservato di questa con le massime cariche governative austriache, il quale costituisce, in verità, il più interessante e rivelatore dei retroscena Fu difatti cinque giorni dopo l’arrivo dei due giovani a Lubiana, cioè il 20 d’agosto, che il Presidente provinciale (Governatore) della Carniola si credette in dovere di scrivere al Presideate del Consiglio dei ministri austriaci e Ministro interinale dell’interno principe Adolfo Auersperg, (10) la seguente lettera riservati, la cui eccezionale importanza risulta da quanto vi si contiene così chiara e lampante, da non aver bisogno di essere particolarmente rilevata: (11) 1. R. Governo provinciale della Carniola. N. 10/Pres. Ris. SERENITÀ’ Mi è giunta testé una comunicazione strettamente confidenziale, di cui mi sento obbligato a dare immediata notizia a Vostra Serenità. Com’ è noto, della pertrattazione dei dibattimenti in Corte d’assise contro Benatti (sic) Felice e compagno e contro Meneghini Pietro e compagni, (12) colpevoli di alto tradimento, è stato, anziché il competente 1. R. Tribunale provinciale di Trieste, incaricato per delega il locale Tribunale provinciale; e i due casi dovrebbero, durante la sessione d’assise or ora apertasi, venir discussi alla più lunga entro i primi giorni di settembre.