222 GIULIANO GAETA E più sotto: «Intanto notiamo platonicamente che la Francia ci ha pagati con una pessima moneta in corrispettivo del servizio segnalato che le abbiamo reso, impedendo col contegno nostro di fronte alla Germania, che essa rimanga isolata, e nella condizione o di affrontare una guerra esiziale, o di comperare la pace ad umilianti patti.» Ogni giorno il giornale irredentista si occupa ora diffusamente di quello che nei titoli definisce «La quistione di Tunisi», e l’il aprile sente pure il bisogno di rimandare al domani la settima puntata del romanzo d’appendice, «Gli incanti di una creola», per dar posto ad un articolo di notizie storiche, geografiche e descrittive che porta per titolo «Tunisi». Il 14 pubblica, da Tunisi, una corrispondenza dell’8, «carteggio particolare» deWIndipendente, come quelle già citate del 15 gennaio e del 10 febbraio. «Il momento è grave», dice il corrispondente «anzi possiamo dire gravissimo. La questione tunisina, che da tempo preoccupa la stampa europea sta per essere risolta. La Francia spiegò le sue intenzioni con quell’arte diplomatica, che il popolo non avvezzo alle circonlocuzioni chiama francamente bugiarda. «Sì, bugiarda, perchè noi che ci troviamo sul teatro della guerra, possiamo dire e sostenere che tutto ciò che la Francia asserisce è pretta menzogna.» Ed espone i fatti che è inutile ripetere. Poi continua: «L’Europa tutta deve scuotersi e non permettere questa ingiusta invasione! Guai all’Europa se abbandona questo sciagurato principe (8) in balìa della Francia, guai se non comprende che l’estesa costa Tunisina, annessa all’Algeria, farebbe sì che la Francia diverrebbe la padrona del Mediterraneo, divenuto lago francese. «Il governo tunisino diresse oggi a tutti i rappresentanti delle grandi potenze una lunga e ragionata protesta contro l’agire della Francia. «Se questa non produrrà l’effetto desiderato, la partita può dirsi fin d’ora perduta.» Giovedì 20 aprile appare suWIndipendente un articolo intitolato «Vecchi documenti di Bismarck sulla questione di Tunisi». «Sabato scorso» vi si dice «la nostra Agenzia telegrafica c’inviava un dispaccio da Parigi il quale spiegava come l’azione del principe Bismarck fosse diretta nella questione franco-italiana ad assicurare alla Francia piena libertà d’azione a Tunisi compensando l’Italia colla cessione di Tripoli. «Le pratiche del principe Bismarck sarebbero state dirette a Londra ed a Roma.»