22 Prof. DANTE LUNDER 29 15.250 42.640 57.890 30 28.740 63.590 92.330 31 26.890 36.630 63.520 32 43.620 32.310 75.930 33 49.900 13.810 63.710 34 20.400 13.760 34.160 35 24.309 9.536 33.845 36 1.868 7.450 9.318 37 37.424 9.229 46.653 38 1.605 7.170 (primi 10 mesi) Esaminando l’andamento quantitativo del traffico notiamo questi periodi: a) periodo di traffico intenso: triennio 1923-25; media 250.000 quintali. Durante tale spazio di tempo numerosi carichi (di fosfati nativi, di sale industriale, di rottami di ferro e di pelli sono assorbiti da Trieste e dal suo retroterra. b) periodo di stasi completa: biennio 1926-27; media 31.000 quintali. Gli arrivi dalla,Tunisia cadono a cifre minime: il sale, una volta importato in grandi quantità dalla Solvay di Monfalcone, viene ritirato da altre provenienze, anziché da Sfax o da Tunisi. Le partenze mantengono ancora una piccola punta di intensità nel 1927, rispetto il periodo 1923-25. c) periodo dell’ascesa: 1927-28: media 57.000 quintali. d) periodo di calma, con tendenza all’aumento però nel quadriennio 1930-1933. La punta massima, dopo il traffico intenso del 1923-25, ritornò nel 1936, con un fortissimo aumento nelle esportazioni da Trieste verso Tunisi. e) periodo attuale con tendenza varia: il mercato triestino cerca di ricuperare certe posizioni perdute durante le sanzioni, riuscendovi nel 1937. Anzi la cifra raggiunta nel 1937 supera quella del periodo di stasi del biennio 1926-27. Nei primi 11 mesi del 1938 la caduta del traffico è stata veramente forte, raggiungendo la stessa intensità del 1936, anno centrale del periodo sanzionista. III. Esaminiamo ora le principali voci che interessano il traffico triestino nei riguardi della Reggenza. Incominciamo dalla voce che maggiormente ha influito sulla bilancia commerciale, e cioè, con i «fosfati nativi».