( a ) Vtnet. tip. Jo.Gri-fium y 1553. in 8. XII PREFAZIONE. anche due opufcoli ; 1' uno della Vita di San Marco Evangelifìa^ .e Talrro della Traslazione del fuo corpo ni Venezia; i quali fi trovano pubblicati alle ftampe dietro la Storia di lui . Quefta è intitolata : De origine urbis Vene tiar uni, rebufque ejus ab ipfa ad quadringente(tmum ufque annum geiiis Hiftona ; e fu data fuori la prima volta-in foglio dalle ftampe di Bernardino Benalio in Venezia nell’anno 1492. cioè a dire tre anni dopo la morte di Ber* nardo , la quale accadde li 10. Marzo del 1489. Benedetto Brugno-lo , da Lcgnago , pubblico Profeifore di umane lettere in quefta città, fi preie la cura della divulgazione,e della correzione di elfa, dedicandola a Lorenzo Giufiiniano , figliuolo dello Storico Ber-nardo. L’Autore la diviiè in XV. libri, ne’quali ebbe partico-lar mira di trattar dell'origine della città , e delle mutazioni del fuo primo governo, fino allo ftabilimento che fi fece in Rialto della dignità Ducale lòtto Angelo Participazio ; nel qual tempo finiice la fu a narrazione . La medefima fu riftampata in Venezia nel 1534. e Lodovico Domenichi ne fece una traduzione, ftam-pata purein Venezia nel 1545. e nel i<5o8. in 8. La Vita di Bernardo Giuftiniano è ftata ieritta elegantemente in latino ( a ) da Antonio Stella, Piovano della Chieia di S. Mose ; ed io pure ne ftefi molte memorie nel Tomo XIX. del Giornale fuddetto a c. 364. e iègg. CORIOLANO ClPPICO , nobile di Traiì , il primo fra i Dalrnatini , per opinione del Sabellico nel fuo dialogo de lingua latina reptrattone, che in lingua latina pulitamente fcriveffe, fiorì in tempo del Generale Pier Mocenigo , che poi fu Principe di Venezia, e come teftimonio di veduta delle illuftri operazioni fatte da lui con tra i Turchi nell’ Alia , le defcrilfe in ili. libri con quefto titolo : Petri Mocenici geflorum libri III. impreilì la prima volta in Venezia nel 1478. in 4. e poi in Bafilea nel 1544. e la terza volta in .Venezia col titolo : De Bello Ajìatico , per Giannantonio Rampazetti nel 1594. in 8. Quefta fua opera è citata dal Sabellico nelle Deche , e anche in molti luoghi tra-fcritta. L’Autore la dedicò al dottiiTimo Marcantonio Morofini , allora Cavaliere, e Ambafciadore preifo il Duca di Borgogna , e pofeia Prcccuratore di San Marco . Venne a morte verfo il 1493. in età d’ anni 68. ficcome fi ricava da una lettera di Monfignor Luigi Cippico, Veicovo di Kamagofta , fuo figliuolo . Il Sabellico gli feri ve molte delle fue epiftole , e gl’indirizza anche un poemetto latino , che fi trova nel IV. Volume delle fue Opere dell’ edizione feconda di Bafilea . Ne