BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO AUGUSTO SANDONA’, L’irredentismo nelle lotte politiche e nelle contese diplomatiche ita-lo-austriache, Bologna, Nicola Zanichelli editore 1938-XVI; voi. II (1878-1896), pgg. Vili + 275 (L. 30); voi. Ili, pgg. Vili+ 306 (L. 30). - «Collana del Museo Trentino del Risorgimento». Con questi due nuovi volumi si completa l’opera iniziata col volume primo, di cui rendemmo conto ne La Porta Orientale del 1933 (III, 404-06). L’autore ha conservato i criteri seguiti nel primo volume, raggruppando gli estratti dei documenti intorno ad avvenimenti di capitale importanza o ad episodi che formassero ciascuno per sè un nucleo particolare di storia. (Per esempio, Il monumento a Dante in Trento o La Società ,,Pro Patria”.) C’è, in ogni modo, una differenza fra il secondo e il terzo volume: nell’uno l’autore ha svolto la parte «più strettamente regionale» della storia del movimento irredentistico, nell’altro il movimento viene considerato «nei suoi sviluppi nazionali» e «sotto il punto di vista della politica estera». C’è, anche, un allargamento dell’interesse dal Trentino alle altre regioni irredente: il movimento si propaga, s’intensifica, prende sempre maggior consistenza, si coordina, si organizza, costituisce le proprie associazioni, ha un suo ufficio di stampa con apposite pubblicazioni periodiche, stabilisce relazioni coi rappresentanti del governo nazionale e dei partiti parlamentari e cerca d’esercitare un’azione diretta su loro. La specola da cui il Sandonà osserva tutto questo lavorio politico sono gli Archivi austriaci e i carteggi diplomatici. I nostri lettori hanno avuto le primizie di alcuni capitoli che riguardavano più da vicino la Venezia Giulia. (La vertenza Durando — Piccoli a Trieste nel 1889, «Porta Orientale», III 447-68; Una beffa della stampa italiana contro l’Austria, relativa a Triéste, 1° aprile 1885, IV 72-75; Lo sfratto di Felice Cavallotti da Trieste, IV 271-90; Il movimento irredentista nel Regno, Le Associazioni irredentistiche e la loro attività, Vili 1-22). Peccato che l’esplorazione del Sandonà si arresti al 1894, ultimo limite concesso agli studiosi per la pubblicazione del «materiale storico segreto» degli Archivi austriaci. (La storia del Monumento a Dante in Trento si spinge però fino al 1896, anno dell’inaugurazione). L’impressione generale che si riporta dalla lettura di questi due volumi è suppergiù la stessa del primo volume: abbiamo dinanzi un’Italia sprovvista di mezzi adatti per fare una politica estera da grande potenza e, quel ch’è peggio, sprovvista di uomini di Stato capaci di manovrare efficacemente anche quei pochi mezzi di cui dispongono; peggio ancora, sprovvista di una cittadinanza che si lasci governare, concorde coi propri capi e con sè stessa: la mala eredità delle molte e disuguali dominazioni tramontate fra il 1859 e il ’70, le così dette libertà democratiche del regime parlamentare mantenevano il popolo in uno stato di disgregazione, dove imperversavano le più contra-dittorie tendenze, con prevalenza delle forze centrifughe sulle centripete. Siamo, dal 1882 in poi, nel clima della Triplice Alleanza, dalla quale l’Italia non riuscirà a liberarsi che nel 1915, con lo strappo violento della guerra, anche allora dopo un penosissimo anno di esitazioni.