La canalizzazione della Balcania e gli interessi di Trieste 135 è favorevole alla congiuntura economica dell’Adriatico, si potrebbe studiare una canalizzazione Adriatieo-Gail-Drava-Enns-Danubio-Ca-ùale-Elba? Certamente, se tecnicamente la cosa fosse possibile, la collaborazione economica dell Asse sarebbe ancor più stretta, poiché più rapide e meno costose sarebbero le comunicazioni italo-germa-niche. Mentre il progetto Sud-Nord stava perdendo la sua importanza, un altro cominciava la sua popolarità a Trieste, suscitando largo interesse nei circoli tecnici, economici e politici. Intendiamo parlare delia così detta «via del 45° parallelo», cioè del canale Isonzo-Sava-Danubio. L’idea consisteva nel tracciare — con opportuni canali — una via diretta fluviale fra l’Adriatico e il Mar Nero. In questa maniera Trieste, cioè l’Alto Adriatico (Venezia e Fiume), sarebbe diventata il punto di sbocco di una vasta serie di traffici, incanalati verso l’Adriatico dalla via del Danubio. Logicamente i traffici della sezione orientale avrebbero continuato a gravitare verso l Est, e cioè verso Braila, Calati e Costanza. Nel 1927 in seno alla Commissione Economico-Portuale del P. N. F., costituita dal segretario Politico Ing. Cobolli Gigli, più volte affiorò il concetto di questa via e spesso venne posta in evidenza l’opportunità economica. Nel 1928 l’ing. De Brai — con profonda analisi e con lucido discernimento — progettava un originale collegamento di 2050 km. fra il Po e il Mar Nero dal tracciato seguente: Po, Litoranea Veneta, Isonzo, Frigido, Canale transcarsico, Fiumara di Lubiana, Sava, Danubio. Il canale transcarsico, fra Vipacco e Nauporto, permetteva alla via acquea di superare il gradino delle Alpi Giulie. La carta annessa indica l’ardito tracciato De Brai. 11 collegamento Po-Mar Nero, se effettuato nel modo previsto, avrebbe indubbiamente vantaggi considerevoli di fronte alle comunicazioni ferroviarie finora esistenti. I paesi attraversati dal «canale» sono altamente produttivi, ricchi di materie prime, atti a svolgere una missione economica inestimabile. La Slovenia, la pianura fra la Sava e la Drava, la Valacchia, l’arco petrolifero di Ploesti, la Dobrugia del Nord sono le regioni direttamente attraversate dalla via idrica, mentre tutti gli altri settori agricoli del Nord e del Sud verrebbero ad immettersi nella grande via fluviale per mezzo di altri fiumi o canali.