134 DANTE LUNDER me Enns, Danubio. Dall’Adriatico si giungeva così a Linz, innestandosi poi alla rete danubiana. Il tracciato — a parte le enormi difficoltà tecniche — avrebbe potuto rettificare il percorso delle comunicazioni nord-sud, permettendo a natanti da 15 a 45 tonn. di iniziare un regolare traffico fra Trieste e le provincie centrali dell’Austria. Nella prima decade del 1900, l’ing. Caminada espose un brillante progetto, originale per la sua tenuta tecnico-geografica, sulle comunicazioni Nord-Sud, nel quale Trieste veniva ad inserirsi sia nelle comunicazioni danubiane verso FEst, quanto nel quadro delle arterie fluviali germaniche (rete dell’Elba). Senonchè, ambo i progetti non potevano non tener conto del fattore economico della costruzione. Si sa — per esperienza — quanto costi un canale in pianura e quali problemi geologici susciti la sua costruzione. Nel nostro caso, si trattava spesso di perforare catene e di rettificare poderose vallate cristalline per poter convogliare le acque lungo un tracciato normale. Quasi insolubile si presentava poi il problema delle «relazioni acquee» fra fiume e fiume, in quanto era necessario portare i fiumi, aderenti alla nuova rete, allo stesso livello acqueo. Quindi a poco a poco non si sentì più parlare della canalizzazione della «rotta verso il Nord», anche perchè si dovevano superare più confini politici e risolvere problemi contrastanti. Molti circoli austriaci erano contrari alla linea acquea verso Trieste; dicevano essi che, per le normali relazioni commerciali, bastavano le ferrovie e, quindi, una buona politica tariffaria sarebbe stata più che sufficiente per proteggere gli interessi mercantili di Trieste. Invero, le leggi ferroviarie austriache e le tariffe preferenziali sulla rotta Vienna-Trieste valsero a dare al nostro porto un incremento favorevole, che si riflesse sulla vita economica cittadina. Ma, caduta la monarchia, Trieste dovette iniziare una lotta gravissima e spesso infruttuosa contro i porti nordici, che, favoriti da una vasta rete fluviale, potevano abbassare più agevolmente i costi dei trasporti. Riaffiorò allora il progetto verso la via del Nord e più di qualcuno scrisse e ne perorò la causa. 2. La »via del 45° parallelo“ Potrebbesi ora parlare, o meglio riparlare, del progetto o dei progetti abbandonati? In altre parole, oggi che l’atmosfera politica