TUNISI E L’ITALIA IMPERIALE 11 La Colonia subì senza recriminazioni il nuovo stato di cose per amor patrio. Ma una volta approvate le convenzioni l'Italia rispettò gli impegni. Non altrettanto fece la Francia che incominciò subito a violare il regime concordato con interj)retazioni capziose e con un trattamento contrario nella lettera e nello spirito all’accordo, decisa ad annullare nel più breve tempo possibile l’italianità della Tunisia. Rood Balek pseudonimo del Controllore civile Charles Mon-chicourt nel suo libro «La Tunisie après la guerre» dichiara che la Francia considera le convenzioni del ’96 come una tappa sulla via della abolizione di ogni privilegio italiano, cioè dei diritti riconosciutici a tutela della nostra nazionalità. Nel suo ultmo volume «Les Italiens de Tunisie et l’accord La-val-Mussolini de 1935» ribadisce il concetto affermando che soltanto l’abolizione delle convenzioni attraverso l’annessione della Tunisia alla Francia o il consentimento italiano è capace di togliere il sipario opaco teso tra gli italiani di Tunisi e la nazionalità francese. Infatti la politica francese non desistette mai attraverso misure legislative e attraverso azioni spoglie di ogni veste legale dal tentativo di danneggiare la nazionalità italiana in Tunisia ora limitando l’esercizio delle professioni liberali, ora negando la concessione di terre e di crediti, ora impedendo l’apertura di nuove scuole, al solo scopo di spingere gli italiani ad acquistare la nazionalità francese per usufruire dei benefìci riservati ai francesi. Sono gli anni in cui Leroy-Beaulieu e Gaston Loth sostengono la necessità di assimilare gli italiani sopprimendo le nostre istituzioni e non trascurando nessun mezzo di influenza sulla nostra colonia. Malgrado però queste misure odiose la fede dei nostri emigrati è rimasta incandescente e intatta, tranne poche, e per quanto deplorevoli, comprensibili eccezioni. Non è necessario illustrare il dramma dell’italianità di Tunisi. E’ stato ripetutamente esposto. Oggi esso è vivo nella coscienza di tutti gli Italiani. Tunisi è per l’Italia fascista ciò che Trento e Trieste furono nel Risorgimento. Del resto quanti vissero sotto la dominazione austriaca lo possono comprendere meglio per essere stati soggetti a non diverso trattamento poiché a Tunisi furono esercitate le stesse violenze e gli stessi soprusi, le stesse minaccie, insidie e lusinghe che l’Austria degli Absburgo tentò di introdurre nella Venezia Tridentina e Giulia e nella terra veneta di Dalmazia.