40 ANGELO SCOCCHI bùkuje faggeto, trovano naturale che la denominazione italiana del paese sia appunto questa; ma non si persuaderanno mai ad adottare la contraffazione Bucìiie, che ai loro orecchi suona come una beffa. Una triplice ragione quindi consiglia la versione italiana dei toponimi fitonimici slavi: anzitutto il contributo a una toponomastica schiettamente nazionale, specialmente nelle campagne; in secondo luogo il vantaggio di offrire la conoscenza delle aree della vegetazione; infine la più spontanea accettazione dei toponimi da parte dell’elemento vernacolo nei rapporti con gli altri italiani*). Faggio (fagus sylvatica) : bukev, bukva Inizio l’esame dei toponimi fitonimici da quelli derivati dal faggio, albero comune nei boschi delle zone montane e submontane e nei pascoli alpini, specialmente su terreni calcarei e dolomitici. La gloria del sacrifìcio e dell’eroismo cinge il nome del Monte Faìti sul Carso di Comeno, in provincia di Gorizia: nome puramente italiano anche se i cartografi austriaci usarono la grafia slava con l’j dinanzi a una consonante; nome derivato da quello di un casale di appena tre abitazioni con 26 persone, secondo il censimento del 1911, formatosi sulla pendice del monte: Faìti cioè faggeti, località tra boschi di faggi. Un’altra sottofrazione dello stesso nome, Faìti, si trova presso Muggia nella provincia di Trieste con 18 case e un centinaio di abitanti; un toponimo equivalente, Fajè, s’incontra presso Montona, nella Provincia di Pola, con due case e una dozzina di abitanti; nel Cormonese vi è una frazione chiamata Faèd con cinque case e *) Per determinare la traduzione esatta dei toponimi fitonimici slavi nelle provincie giuliane giova consultare il Vocabolario croato-italiano di A. Parcic, i vocabolari sloveni-italiani di G. Androvic e di Iskravec; il Vocabolario sloveno-tedesco di A. Wolf-M. Pleter&nik; la «Flora di Trieste e de suoi dintorni» di C. Marchesetti; la «Guida della Carsia Giulia» di G. Cumin; la «Guida della Carnia e del Canal di Ferro» di M. Gortani; la monogratia «Udine e la sua provincia» di G. D. Ciconi; il «Vocabolario friulano» di G. A. Pirona; il Vocabolario veneziano di G. Boerio; la «Flora», analitica di A. Fiori e G. Paoìetti; la «Flora Popolare Italiana, raccolta dei nomi dialettali delle principali piante indigene e coltivate