Il processo per alto tradimento Bennati - Quarantotto 245 improvvisati dalla cittadinanza lubianese ai due studenti istriani, e, per giunta, ne discorresse in quella stessa lettera con cui lo informava dell’infelice esito del consaputo processo e implicitamente gli dimostrava d’essere stato buon profeta e quindi buon funzionario. V. Ecco quello che fu e dove e come si svolse e finì il processo per altro tradimento Bennati-Quarantotto; processo che nella storia dell’irredentismo occupa certamente, come abbiamo già avuto occasione di dire, un posto di particolare importanza e il cui ricordo Idurò a lungo in Istria nel quarantennio che precedette la guerra di redenzione. In sè e per sè, veramente, il fatto che gli dette origine non si | diversifica gran che da quelle che erano allora le manifestazioni più tipiche e più usuali deirirredentismo militante entro i confini deH’impero austriaco. Ma, se il punto di partenza non ebbe nulla di straordinario, nè di particolarmente nuovo e interessante, lo sviluppo successivo di tutta la faccenda fu davvero meritevolissimo di ricordo e di studio, specie per l’atteggiamento assunto di fronte ai due imputati dalle autorità giudiziarie e politiche austriache. Queste messe sulla giusta via dalla insospettabile denunzia del gendarme, sapevano che il fatto di cui il Bennati e il Quarantotto erano accusati essi l’avevano realmente commesso, e volevano perciò la condanna, una dura ed esemplare condanna. Per ottenerla, nulla esse lasciarono d’intentato. E, siccome le prove testimoniali difettavano, ci fu persino — come abbiamo visto — chi tentò di ricorrere a mezzi non perfettamente legali. Dall’altra parte fervè pure d più intenso ed accorto dei lavorìi per affiancare con successo il sistema di difesa, tutto imperniato sulla negativa, prescelto dai due studenti e per sottrarre questi ad una condanna che li avrebbe mise'rumente stroncati per tutta la vita. E fu lotta che attraversò istanti li alta drammaticià e che nel trionfo finale dell’oppresso sull’op-pressore parve sublimarsi come in un alone di nobilissima luce. La città di Lubiana era ancora destinata ad essere, in altre successive occasioni, teatro di dibattimenti penali per reati politici a( ebitati a patriotti italiani della Venezia Giulia; ma in nessuna circostanza, forse, come in quella del processo per alto tradimento jmnati-Quarantotto gli sloveni della Carniola si dimostrarono tan-re ^^SP0S^ a far da tutori all’ideale di Stato austriaco e tanto s 11 a giudicare patriotti italiani sottratti per ragioni politiche ai