CON CESARE BATTISTI ATTRAVERSO L’ITALIA DEL 1914-15 Che la propaganda spiegata da Cesare Battisti nel così detto anno della neutralità (1914-15) sia stato un fattore decisivo per l’intervento dell’Italia nella guerra mondiale, è cosa risaputa e accettata dai più: non era altrettanto risaputo come quella propaganda si svolgesse, quali ambienti avesse avuto via via per isfondo e per oggetto, quali effetti e risultati singoli il grande agitatore ne cogliesse. Tutto questo lavoro di cronista, o — piuttosto — di preparazione alla futura storia della guerra mondiale, non poteva esser fatto meglio che dalla Vedova del Martire, la quale fu testimonio oculare, per così dire, di quelle ore terribili, ebbe direttamente dal marito la confidenza di tutte le impressioni e di tutti i giudizi suoi, fu a parte di tutti i suoi progetti, gli fu compagna in tutti i momenti di entusiasmo, di dubbio, di risolutezza, raccolse e conservò gelosamente tutti i documenti relativi alla eroica gesta, libri, giornali, manifesti, lettere ecc. ecc. Son passati vent’anni dal compimento della gesta e in tutto questo tempo la Vedova ordinò, vagliò, integrò il prezioso materiale documentario e ne compose un’opera (1) che rimarrà basilare per tutti gli storiografi avvenire e per tutti quelli, in genere, che vorranno rendersi ben conto dei modi e dei motivi per i quali l’Italia entrò nella guerra mondiale. L’autrice premise opportunamente un riassunto della biografìa di Cesare Battisti e della sua attività nel Trentino, intesa per un buon ventennio (1894-1914) a organizzare il paese nella lotta di resistenza contro l’Austria, la quale mirava a cancellarne ogni carattere d’italianità, a narcotizzare nella popolazione ogni volontà di ricongiungersi con la madrepatria, a considerare come tramontata per sempre l’impresa della redenzione: non aveva dovuto rinunciarvi Garibaldi stesso, a Bezzecca, nel 1866? non vi aveva rinunciato l’Italia ufficiale, stringendo, fin dal 1882, la Triplice Alleanza