L’intervento italiano in Albania prima e durante il conflitto mondiale 203 E l’Italia doveva occupare Valona prima di entrare in campagna contro l’Austria. Anche se Valona non veniva occupata dai greci (i ribelli epiroti però stavano alle sue porte), e restava pomo di discordie fra gli svariati rivoluzionari della Skipetaria, non per questo si poteva ritener assicurata all’Italia per il giorno della pace. Valona non italiana avrebbe voluto dire Valona ancora meta di ambizioni estere ostili all’Italia, ambizioni che non avrebbero avuto, il giorno della pace, il ritegno di oggi, quando tutti gl’interessati sono costretti a corteggiare l’Italia per avere il suo soccorso o la sua neutralità o il suo appoggio politico. Allora per avere Valona, l’Italia avrebbe dovuto fare laboriose trattative, vincere difficili battaglie diplomatiche, dare forse notevoli compensi. Ora invece ce la siamo presa senza guai. Anche e soprattutto per quella guerra che noi vogliamo, la guerra contro l'Austria. Poiché possedere Valona per quella guerra significa non solo avere una base militare, ma avere anche una base politica per quella politica balcanica che noi riteniamo necessaria a preparare, accompagnare e risolvere la guerra all’Austria. Bisogna riconoscere che Ruggero Timeus fu antiveggente, come non lo fu Cadorna, per il quale «la solida occupazione dell’isolotto di Saseno, con batterie di medio, o, se occorre, di grosso calibro, ben sistemate in caverne, che battano i due ingressi della rada, tra i quali sorge lo scoglio, è sufficiente (sono parola del generale) ad impedire l’uso della rada stessa a qualunque flotta nemica». DIVERGENZE D’OPINIONE FRA CADORNA E SONNINO Non si aveva la visione di ciò che fu per Roma l’occupazione dell’Albania, testa di ponte delle operazioni verso Salonicco e verso Costantinopoli, nè si prendeva in considerazione la necessità di una politica italiana nei Balcani. Comunque, lo sbarco rappresentava la contropartita dell’avanzata delle truppe greche del novembre verso Koriza. Così era infatti. In seguito alle proposte del Generale Cadorna del 30 dicembre, il Ministro prescriveva : «per nessuna ragione le truppe del corpo di spedizione potranno nelle marcie a scopo di istruzione od allenamento, di ricognizione, di perlustrazione od altro, oltrepassare ad est di Valona la linea del fiume Suscica, al