202 ROMANO DRIOLI e iniziative, mettendo in pericolo vita e averi degli abitanti. Il Governo d’Italia, vigile custode delle sorti dell’Albania, vuole che la vostra tranquillità, messa a dura prova, sia assicurata. Invocati dai vostri voti, i marinai d’Italia sbarcano dalle navi a tutela dell’ordine e a vostra difesa. Frattanto, nei giorni 27 e 28 si procedeva ad altre operazioni, giacché dallo sbarco per misure di polizia si passava all’occupazione vera e propria, sostituendo i marinai con tre battaglioni del 10° Reggimento Bersaglieri al comando del col. Mosca. Un battaglione rimase a Valona, gli altri due furono distaccati a Tirana e ad Arta. Le truppe scesero dal convoglio giunto dai porti pugliesi e scortato dalle R. navi sopramenzionate. I fanti piumati portarono nelle città albanesi un’animazione insolita, ovunque accolti da simpatia generale. UN TRIESTINO PRECURSORE DELL’IMPERIALISMO ITALIANO Naturalmente la stampa europea seguì l’avvenimento, commentandolo in vario modo. Ci piace qui riferire il giudizio che Ruggero Timeus manifestava il (i gennaio 1915 sulle colonne dell’idea Nazionale: Non ripetiamo ancora le ragioni per le quali il Governo ha fatto bene a decidersi per l’occupazione e farà benissimo a mantenerla e renderla definitiva. Valona, posta all’imboccatura dell’Adriatico, non deve esser di alcuna Potenza, che non sia l’Italia. Anche se è vero, che non può farsi di essa una grande base navale, una fortezza veramente padrona dello stretto di Otranto, è altresi vero che si può costituire nella sua baia una base di torpediniere, sommergibili e posamine, di quelli istrumenti di guerra, cioè che secondo le ultime esperienze possono recare danni e minacce e impedimenti, quasi quanto il grosso naviglio e i grossi cannoni. E ciò dobbiamo evitare ad ogni costo alla porta di casa nostra. Il possesso di un pìccolo Stato, di uno Stato neutro, di uno Stato fìnto, come l'albanese, non può garantire niente, perchè le ultime esperienze di politica e di guerra ci hanno insegnato pure che ogni Stato piccolo è il vassallo o la preda designata di una Potenza grande. Se dunque vogliamo che Valona non sia di una Potenza grande o media, che può diventare nemica nostra, non resta altro che volere che sia definitivamente possesso dell’Italia.