L'ARTE AI LITTORIALI DI TRIESTE Confessiamo che avviandoci alla grandiosa rassegna che occupa quest’anno buona parte della Stazione marittima, non eravamo preparati a incontrare un complesso d’opere di così alto, livello. Bisogna ricordare che si tratta di giovani che contano o non superano di molto i vent’anni, e non pochi dei quali nemmeno li toccano. Giovinezza verdissima, piena di succhi e di linfe certo, ma per legge insopprimibile di natura non maturata dall’esperienza. Eppure, quanto più mature età nella vasta folla degli artefici italiani (e d’ogni paese, del resto) potrebbero trovar materia di riflessione e di studio in questi giovinetti la cui saggezza non può esser misurata dall’esigua appendice del mento. Insomma c’è da rimanere stupiti. Certo 2000 opere non sono 2000 capolavori. Ma in così vasta larghezza, le pitture le sculture i disegni di alto valore voi potete scegliere a decine, e le belle e buone cose anche a centinaia. Questi giovani rappresentano le prime fronde verdi dell’arte d’oggi, le grandi speranze di domani. Qualche isolato forse, anche fuori di queste file, sarà possibile trovare, e concediamo anche d’autentico ingegno. Ma è altrettanto vero che, senza possibilità d’errore, qui sta il germe della plastica italiana del prossimo futuro, e qui forse spunta ora timido l’alloro che fra dieci o venti o trent’anni la Penisola potrà aggiungere ai grandi immortali che ornano i suoi secoli. Scultori Eccoci, salita la grande scala monumentale ch’è vestibolo moderno adatto a una moderna esposizione, nella tentacolare sala degli affreschi. Tentacolare, sala ch’è più sale: abilmente infatti con tramezzi e pareti volanti l’ampio vano alla testata del primo piano è trasformato in una teoria di molteplici vani che può caph’e una straordinaria quantità di opere. Sculture alle basi delle pareti e in mezzo agli ambulacri, affreschi e pitture incastonati o appesl