TUNISI E L’ITALIA IMPERIALE 5 Non è da meravigliarsi quindi se la Tunisia appare a tutti i suoi visitatori come un prolungamento della patria, l’estremo lembo della penisola. Non apparve anche al grande economista Leroy-Bea-ulieu una colonia italiana amministrata da funzionari francesi? A parte i grandi paesi americani d’immigrazione la Tunisia è il territorio dove i nostri connazionali più che altrove costituiscono una colonia omogenea e compatta. Ma dalla caduta deH’Impero romano quando la Tunisia apparve a Sant’Agostino tutta romanizzata sino all’Ottocento si può parlare di una dispersione di italiani in quella terra. Una nostra vera colonia à vita appena all’inizio del secolo scorso. In un libro francese del 1763 si trova scritto che gli emigranti europei venuti nella Reggenza per esercitare professioni manovali o per coltivare la terra sono quasi tutti originari dall’Italia o da Malta, che è pure isola italiana. Nè mancano altre testimonianze francesi di quell’epoca e di epoca posteriore che confermano come in Tunisia e in tutte le altre città della Tunisia la popolazione europea sia composta quasi esclusivamente da italiani. La storia e la natura avrebbero assegnato a Tunisi il primo posto fra tutte le potenze all’Italia. Ci fu anche un momento nel quale arrisero prospere le sorti agli Italiani. Formavano la classe dirigente; dominavano il Paese; godevano i favori del Bey. Molti furono suoi ministri e acquistarono grande importanza. Non pochi di questi nostri connazionali erano esuli, che a Tunisi avevano cercato un rifugio dalle persecuzioni austriache e borboniche Per un anno visse a Tunisi, al servizio del Bey, anche Giuseppe Garibaldi, fallita la spedizione della Savoia, del ’34. E dopo la caduta di Roma nel ’49, invitato a lasciare i regi Stati, Garibaldi aveva di nuovo scelto Tunisi «sito vicino» quale terra d’esilio nella speranza in migliori destini del suo paese ma il Governo della Reggenza al suo arrivo, già allora subordinato alle ispirazioni della Francia — così sta scritto nelle memorie dell’Eroe — non lo volle. Purtroppo i diversi stati italiani prima, il Regno d’Italia poi si ostinarono o non trar partito della favorevole situazione creatasi per la nostra colonia I ministri del Nuovo Regno non seppero secondare nè invigorire la colonia, nè procurare che vi si costituisse una somma di interessi da essere per sè sola una forza.