·' -157 - Ma la noite del l 7 marzo 1648 egli fu sorpreso a Psara da un fortunale' da ponente-maestro. La capitana del Grimani per­dette il timone, gli alberi, le vele e rimase in balia del vento e dei marosi ed il Grimani stesso, investito da un colpo di mare mentre attraversava la corsia, fu gettato in acqua e morì anne­gato. Diciotto galere e 9 vascelli rimasero sfasciati sulla costa. Si salvarono solo il Provveditore Giorgio Morosini con 2 galere, 5 galeazze di Antonio Bernardo e le navi di Bernardo Moro­sini (1). La Consulta subito convocata decise che il Capitano delle Navi coi vascelli si recasse ugualmente in prossimità di T enedo e che il resto della Rotta si ritirasse a Candia per pro­cedere alle riparazioni. Giunto il piccolo reparto alle Sdille (2) si incontrò col convoglio che Giacomo Riva ,portava a Candia da Venezia. Avendosi maggiori disponibilità di mezzi si de­cise di mettere anche le galeazze a disposizione di Bernardo Morosini per recarsi ai Dardanelli, ed il resto proseguÌ per Candia. Immensa sorpresa produsse a Costantinopoli la notizia che l'armata a vela veneziana era ancorata davanti agli stretti, sa­pendosi del naufragio di Psara. Infatti la decisione ardita della Consulta dimostra che i Capi da Mare veneziani erano all'al­tezza della loro missione, che la Rotta aveva ormai raggiunta una organizzazione ammirevole e che lo spirito combattivo era generale. ' A Costantinopoli vennero allestite in fretta 40 galere e si inviarono 5000 uomini per guernire le nuove opere militari de­gli stretti. Il Capitan Pascià tentò di uscire con 40 galere e 5 maone. ma, attaccato vivacemente dalle unità di Bernardo Morosini, si ritirò in modo cosÌ vergognoso che il Sultano lo fece decapi­tare. Egli venne sostituito da Achmet Pascià. A sostituire il Grimani il Senato destinò Luigi Leonardo (I) Nell'opera più volte citata di G. Brusoni è riportato un brano di lettera di un Governatore di galera che descrive il naufragio avvenuto. Da questo documento risulta che il corpo del Capitano Generale «fu trovato «e riconosciuto a ore 23 del giorno seguente, nudo senza minimo vestigio di veste • alcuna, tutto lacero con un piede rotto e il viso disformato da i legnami che il «ferivano. Le sue carni erano tutte segnate di sangue quasi volesse mostrare (anche nella sua nudità le Porpore che l'hanno in vita sempre coperto... ». (2) .S~i11e ~ra dai. Vene~iani chiamat~ l'ancoraggio a sud di Delos, riparato da tutti I venti da piccole Isole che lo clTcondavano. Esso permetteva l'uscita da due parti, cosa assai importante anche per le flotte di allora. , (11) -MARIO NANI MOCENICO: Storia della Marina Vene:lana.