Tutto mi porta a credere che la Dalmazia, suddita Vostra, e suddita del Vostro Augusto Figlio, sia destinata a grande politica e militare importanza. Il mio lavoro è diviso in undici parti. La Prima parte riguarda il poter Giudiziario. Da quella si conosce qual fosse, al mio arrivo in Dalmazia, l’organizzazione della Giustizia e dei Tribunali; quai mali necessariamente ne derivavano, cosa siasi fatto per minorarli, e come tutti dispariranno all’apparire del nuovo Vostro Codice che invoco, sulle tracce che alla Vostra sapienza assoggetto. Nella Seconda parte parlo del potere Amministrativo. Scorgerete, o Sire, che non si danno mostruosità simili a quelle che io qui trovai. Rotti gli anelli, che per parecchi secoli la barbarie e un’ infame politica avean connessi a danno di questo popolo, son succeduti i legami di liberali istituzioni, proprie ad incivilir l’uomo, a migliorare la sua condizione, ad arricchire lo Stato. La Terza parte riguarda lo stato della Forza pubblica Nazionale, o Gendarmeria morlacca. Rendo sensibile la ragione per cui tale forza era nulla o nemica ; e quindi perchè io doveva subito organizzarne una che fosse atta a far eseguire gli ordini Sovrani, a garantire la pubblica sicurezza, e a contenere lo spirito, direi quasi, di assoluta insubordinazione, che porta il Morlaeco a non conoscer più con religioso x’ispetto i suoi doveri verso il Sovrano. Queste tre organizzazioni, che separano