— 114 — quattro seminari e trecentocinquantadue parrochie. Con tanto apparato di culto sorprende il vedere che in parecchi distretti difficilmente si trova un parroco secolare, e molto più sorprende ed affligge il vedere nella generalità de’ parrochi la più crassa ignoranza da barbari costumi poi anche accompagnata. A tale aspetto di cose l’osservatore pensa necessariamente che i vescovi, quasi ovunque, non sono tali che di nome, e che vuoti o mal diretti sono i seminari destinati all’ istruzione del clero. Pur troppo, o Sire, così è di fatti. Alla mancanza di centinaia di parrochi secolari, suppliscono frati dell’ ordine de’ Minori Osservanti, ai quali si sono da più secoli, fondati in Dalmazia conventi, che giungono parsino a formare due provincialati. Così questi frati non solamente influiscono come religiosi, e come parrochi in Dalmazia, ma in tutta la Turchia vicina pur anche, per mezzo d’una catena di conventi. Questi padri o frati mendicanti, fatti parrochi di tante parrochie, esercitano i più estesi poteri sulle coscienze dei Dalmati. Ma l’inconveniente maggiore, o Sire, si è, che tali parrochi regolari non dipendono dagli ordinari, bensì unicamente da’ loro superiori in Dalmazia ed in Roma. Fu il governo veneto che ha loro accordato questo singoiar privilegio. La Dalmazia oltre i detti frati conta conventi di vari ordini, e monasteri di