— 150 — ohè vedeva che forse il Ministero delle finanze di Milano ne avrebbe potuto sentir dispiacere. Sono parecchi mesi che gliel’ho mandato. Ignoro cosa sia divenuto di esso ; ignoro, se i contraenti siano più della stessa opinione ; ma so che quel contratto cangiava aride spiaggie in miniere durevoli di nazionale ricchezza e di prosperità commerciale. Sire, questo contratto sarà in calce a questa parte assieme a due lettere che ho scritte al ministro suddetto. L'oggetto è grande, e merita assoluta-mente le cure dell’alta Vostra sapienza. In questo stato di cose avendo, Sire, rimarcato che i sali, che sono in amministrazione, dietro anche ad un funesto sistema dal Governo austriaco adottato, non davan quasi nessun guadagno all’Erario, per cui era incerto se il ricavato di essi coprisse le spese incontrate nel loro acquisto e trasporto, ho fatto rinascere questa privativa coll’ aumentare lentamente il prezzo, coll’organizzare rigorosamente l’amministrazione, sicché mi aspetto pel venturo anno, quando il ministro delle finanze nulla deliberi sul piano di vendita, e formazione di saline un prodotto di . . . . mila franchi. Da quasi nulla che il sale ha reso in Dalmazia in quest’ anno 1806, renderà nel prossimo anno 1807 lire italiane ossieno franchi 319,606 circa. Perchè ottener si possa questa considerabile somma netta, cioè dedotto il costo del sale e spese, è però assolutameute necessario :