— 182 — razze stesse de’ suoi animali, e più belle e numerose mandre nazionali si vedran forse fra poco, dov’ erano campi inondati che infettavano 1’ aria. Ma è necessario che si costruiscano stalle, mentre ora, per una singolarità senza esempio, la Dalmazia fin’ ora ne è priva, ed in loro vece si serve di qualche capanna o tugurio, costruito e coperto alla morlacca, e senza mangiatoia. In generale gli animali abitano col Morlacco nell’ unico luogo terreno che forma la sua casa, aperta da ogni lato. Qual nuovo e strano mondo non è mai la Dalmazia per chi si dà la pena di osservarla con occhio politico e filosofico ! Il nuovo agricoltore non avendo spesso di che nutrire neppure se stesso, non può provvedere come dovrebbe o vorrebbe alla custodia e attenta cura de’ suoi buoi e delle sue pecore. Voglia il Governo accordare sostegno alle mie intenzioni : e il formare alcuni grandissimi ovili sarà certamente un oggetto tra i primi, egualmente che l’introduzione delle pecore di Spagna, che ho sì felicemente introdotte nel Milanese. Ben preparate le cose, la Dalmazia può divenire il magazzino delle lane di Spagna per tutta l’Italia almeno. Io mi lusingo di aver gettata qualche pietra, su cui altri più avventurosi di me faran sorgere utili e solidi edilìzi. Tempo verrà, che per la fausta unione della Dalmazia all’Italia, non sarà più quella dipendente dall’ Ottomano in gran numero d’oggetti, e particolarmente in