— 180 — proci modi, e mille altri quindi da essi deriveranno, ora dall’agricoltura sorgendo, ed ora questa rinforzando ed arricchendo. Un mio pensiero a vantaggio degli agricoltori morlacchi sarà forse grato a Vostra Maestà, quello cioè di stabilire un gran vivaio di piante utili, le quali o donate o date a bassissimo prezzo animino i coltivatori. Il Giardino delle piante a Parigi, diretto da cospicui amici miei, m’ha inspirato questo pensiero, il quale se in alcun luogo può recar vantaggi, recar li deve certamente alla Dalmazia affatto disalberata. Me felice se potrò esserne promotore, dopo aver attinto alla più ubertosa fonte d’ogni grande idea nella risorta Parigi. Lungo tratto di terreno vien ora coltivato in poca distanza da Zara ne’ modi tutti che si riconoscono i più proficui all’agricoltura. Oltre ai vivai di gelsi, di castagni e di olivi, si fanno seminazioni di legumi ed erbaggi che a noi vengono dal lido romano, e vi si piantano le patate, acciò il Morlacco ne conosca l’immensa utilità, e impari a far uso di questo copioso frutto, a cui non nuoce quasi mai la stagione, per alimento almeno de’ suoi animali, i quali talvolta, per mancanza di fieno e paglia negli anni aridi, muoion dalla fame consunti. E quanti vantaggi non avrà l’agricoltura dalmata dalle cure governative per la conservazione e coltivazione de’boschi? Chi non vede che distrutti questi come incredibilmente ora sono, manca la legna