— 77 - la truppa italiana non potrebbe esser mai atta al servizio, a cui si presta, in luoghi anche alpestri, ed in mezzo a popoli semibarbari, questa Gendarmeria morlacca. Il Morlacco fiero fino alla rivolta, se può credere di esser temuto, ubbidisce colla più docile rassegnazione alla voce sola del-l’imperioso Sardaro, il quale in nome del Principe chiama i Morlacchi all’ armi, gli addestra con esercizi periodici, li fa servire ai bisogni delle truppe regolari, affida ad essi il lavoro delle strade e per 1’ erezione di pubblici edifici, i lavori stessi delle foi’tificazioni, le scorte, gli arresti de’ malviventi, e infine ogni ispezion pubblica di polizia, e ogni lavoro per conto regio e provinciale. Persino la regia Decima che il Morlacco è in debito di pagare al Sovrano pei campi avuti in investitura dalla di lui munificenza, non verrebbe trasportata, nè prontamente, nè tutta ai magazzeni pubblici, se i Sardari non invigilassero. La coscrizione poi è totalmente ad essi affidata, e tengono quindi le annue liste degli uomini d’armi, e sotto il Veneto governo ne davano ogni anno un piccolo numero per completare i reggimenti. Altre volte i Sardari erano presi fra le più antiche e doviziose famiglie de’ Morlacchi medesimi, e il Principe li onorò altamente per le imprese da essi felicemente tentate contro la Porta ottomana. Le più comode famiglie in Dalmazia devono il loro stato alla Veneta riconoscenza, che donò ad esse estesi campi sulle fatte con-