— 188 — § 8. Navigazione, costruzione navale ecc. Meditando io sempre, Sire, di far risorgere le perdute traciate fonti di pubblica utilità, la religione, le scienze, le arti, l’agricoltura, la pastorizia, la pesca, e le arti tutte, corre il pensiero all’ epoca avventurosa nella quale potranno innalzarsi a più nobile meta le concepite speranze, allora cioè che, data la pace al mondo, l'Adriatico libero, porterà vita a questa provincia, promovendo il commercio ani-mator delle arti e ristauratore della stessa agricoltura, da cui trae in gran parte, e a cui sempre dopo lungo corso porta le sue ricchezze. Il Dalmata, o Sire, è del-lAdriatico e del Mar nero espertissimo navigatore. Egli benedice riconoscente la potente mano del suo Re, che dettò il decreto sulle Comuni e Camere di commercio, in cui legge mille giuste speranze, (irli abitanti dell’ isola de’ Lossini nel Quar-nero e gli Albanesi possono con quattro-cento navigli mercantili sostener soli il commercio del golfo, e già più volte negli scorsi anni visitaron l’America. Tre cantieri importanti esistono in Dalmazia, senza l’Albania, uno ai Lossini sopra accennati, l’altro a Traù, il terzo a Milnà nel-l’isola della Brazza. Essi potrebbero tutti ingrandirsi, ed essere d’incalcolabile utilità allo Stato. Questi cantieri, o squeri, Sire, meritano una particolar considerazione, e coll’aumento di grossi legni possono darne gran numero alla pesca ancora,