— 84 — V. M. Guai al Sardaro che mancasse al suo dovere, dopo che avrà giurato nelle mie mani di fedelmente servire ! Sire ! lo ripeto, col soccorso della forza territoriale, la coscrizione e leva marittima avranno in progresso il più pronto e felice successo. Un movimento di generale avversione al servire nelle truppe di linea s’ oppose ora alle prime disposizioni coscrizionali. Gli Austriaci con una leva forzata, che fece gran danno alla popolazione, irritarono il Morlacco. S’ aggiunse, Sire, che di tanti sudditi dalmati coscritti e andati, nessuno sia mai tornato a casa, il che ha fatto credere al Morlacco, che 1’ essere requisito sia lo stesso che andare a morte, a segno che la famiglia ne piange la perdita anche prima ch’ei parta. Compiuta che sia la coscrizione da Voi comandata, penserò in seguito alla Guardia di 75 uomini a piedi e 25 a cavallo, assegnata da S. A. I. per la carica provve-ditoriale, che il Dalmata si è assuefatto a venerare col più profondo rispetto. Ho avuto, o Sire, sempre di mira, che nell’ organizzazione delle Autorità, e della forza esecutiva in Dalmazia, tutti siano eseguiti i disegni Vostri. Le Vostre leggi, date all’Impero francese e al Regno d’Italia, mi dettarono le norme sicure per non errare, e per formare quella catena di anelli in ogni cantone di questa provincia, onde sia pronta la sorveglianza, rapida la provvidenza e immediata l’esecuzione. Divisi secondo la loro natura i poteri, che prima eran confusi: il Giudice