— 135 — PAßTE SESTA. Pensioni civili e militari. La Repubblica veneta non fu avara di premi ai soldati, che si distinsero nelle guerre cogli Ottomani ; e ricompensò anche generosamente gl’impiegati civili, (piando i loro meriti furono luminosi. Molti pensionati passavano ordinariamente in Dalmazia, e vi si stabilivano, perchè in questa provincia il vitto, in altri tempi, era a bassissimo prezzo. Molte pensioni passavano anche nelle mogli dei benemeriti, alle sorelle, ai figli. Fra i primi pensieri della mia amministrazione, fuvvi anche quello, o Sire, di esaminare lo stato di tali pensioni. Consistevan queste altre volte in assegni mensili in danaro, in pane biscotto in natura, e in alloggi gratuiti. Sotto il Governo austriaco tutto fu ridotto a danaro. Rimasero soltanto alcuni alloggi a favor di molte misere famiglie. Immediatamente ho diviso dalle pensioni civili le militari; ritenni fra le prime quelle che si davano agli impiegati civili e agli uffiziali cosi detti territoriali ossia Capi-Crania giubilati. Tutte le pensioni e soldi degli uffiziali ex-Veneti, che qui si trovavano, furono classificati, e spediti furono i ruoli al ministro della guerra, affinchè gli unisse agl i altri che da esso vengono pagati. Tali militari sono a titolo di riforma od a titolo d’invalidità. Il signor ministro della guer-