— 115 — monache. Non parlo del gran numero di preti. Io credo, Sire, che in nessun luogo sia così sproporzionata la quantità dei religiosi in paragone della popolazione del paese, come in Dalmazia; e quel che è più singolare si è, che questa enorme sproporzione abbia luogo in un paese, dove assolutamente non si ha il quarto degli uomini necessari alla coltivazione delle ottime terre che pur qui sono. Ma è venuto ora il tempo, o Sire, che sotto l’auspice genio del riformatore di ogni ordine morale, la religione, base della società, vero sostegno divenga e fonte dei costumi. Sire, Voi avete voluto che i nemici degli altari in Francia sparissero dinanzi a Voi, e sparvero. Risorge quindi in Francia il culto nella sua purità ; e al-l’ombra Vostra sorgerà pure in Dalmazia spoglio degli errori del barbarismo. Egli è evidente, che bastano in Dalmazia per 210 mila cattolici al più un arcivescovo e quattro vescovi. V. M. ha già nominato ultimamente l’arcivescovo di Zara con suo decreto. Due vescovi risieder potrebbero, uno a Spalato, l’altro a Ma-carsca; e due altri, uno nelle Isole orientali, e l’altro nelle occidentali. L’economia, o Sire, che verrebbe dalla diminuzione di un arcivescovo, di sei vescovi e sette capitoli, metterebbe allora in istato l’Erario pubblico di migliorare la sorte di molti parrochi e di provvedere convenientemente ad alcuni seminari. I seminari in Lombardia, particolarmente sotto Giuseppe II, diedero eccellenti