— 60 — Maestà, meco almeno gareggino in fede e attività. Non tratterrò Yostra Maestà sulla pro-porzion degli assegni fissati a Delegati e Vice-Delegati. Mi fu guida la massima economia, combinata coll’ avvertenza di non avvilire la Rappresentanza governativa. Pei’ le spese d’ Ufficio poi e Cancelli ecc., ho seguito i precetti della legge 8 giugno summentovata, attenendomi al di sotto delle minime quantità fissate altrove. La M. Y. vedrà nel sottoposto Regolamento, quanto io ho operato per questa organizzazione amministrativa. Oltre a quanto però sta espresso in detto Regolamento, mi faccio carico d’ informarvi, o Sire, sopra altri oggetti eli’io non ho perduto di vista, e sono la sanità, i confini, i boschi. La pubblica sanità fu, non son molti anni, minacciata da peste, la quale s’introdusse venendo dai Confini Ottomani. In buon punto si troncò il male ne’ suoi primordi; ma il contatto col Turco è sempre in oggetto di salute pericoloso. Per quindi prevenire i gran mali, ho nominato, appena giunto in Zara, una commissione di sanità, ed ho stabilite delle pene severe contro quelli che alle leggi di esse mancassero. L’ argomento era anche delicato da una parte ed importantissimo dal-1’ altra, attesa la difficoltà con cui il militare si conforma, almeno in Dalmazia, alle leggi vigenti, e ai Regolamenti delle Autorità civili. Severe dovean essere queste pene, poi-