PARTE PRIMA Accennato, per sommi capi, il nuovo confine politico che limita l’Italia verso Oriente, vengono esaminate, in questa prima parte, le condizioni economiche del territorio triestino, quello che comunemente vien chiamato il Carso di Trieste. Si passano poi in rassegna le fasi salienti del commercio triestino attraverso il tempo ; si esaminano quali erano i mezzi coi quali Trieste provvedeva ai bisogni dei suoi traffici, capacità del porto e degli impianti, linee ferroviarie e di navigazione, istituti pubblici e privati interessanti il commercio, ecc.; si cerca di dimostrare qual’è la funzione economica dell’Adriatico e quali sono le caratteristiche del commercio dei tre grandi porti dell’Adriatico settentrionale ; ed infine si dà uno sguardo alle condizioni dei porti germanici, prendendo in considerazione specialmente 1’ organizzazione del porto di Amburgo ; ed a quelle delie vie d’ acqua navigabili dell’ Europa Centrale, in modo particolare dell’ Elba e del Danubio. CAPITOLO PRIMO Cenni geografici della regione. La regione Giulia e gli attuali confini d’ Italia. — Conformazione orografica del Carso Goriziano Triestino. — Composizione geologica del Carso. — Clima e sistema idrografico. — Cenni sulla produttività del suolo che forma il territorio di Trieste. — Fauna e Flora. Dal grande arco alpino che la natura pose a confine dell’ Italia staccasi, verso sud-est, una catena di monti : le Alpi Giulie affiancate verso occidente dalla'catena delle Prealpi Giulie. Fra le due catene si svolge 1’ alto bacino imbrifero dell’ Isonzo. A sud delle Alpi Carniche che arrivano fino alla conca di Tarvisio, le Prealpi Giulie comprendono il Canin, il Monte Matajur, il Monte Cucco, il Monte Corada, fino ad arrivare al Monte Calvario, all’ Oslavia ed al Sabotino che si trovano di fronte a Gorizia. Dall’ altra parte, invece, le Alpi Giulie proprie o Giulie Orientali comprendono il passo del Predii, il Monte Mangart, il Tricorno, il Monte Krn o Nero, Cima Fredda (Mrzlj Yrh) indi perdono la loro fisonomia di catena compatta e si disperdono in tanti altipiani che assumono la denominazione generale di Carso. Questi altipiani incominciano a mezzogiorno del fiume Idria, che sfocia nell’ Isonzo a Santa Lucia di Tolmino, ed i primi che s‘ incontrano sono l’Altopiano della Bainsizza e quello della Selva di Tarnova, divisi fra di loro dal Vallone di Chiapovano che va da Idria di Bazza oltre Chiapovano fino all’Isonzo, dividendo, nella sua parte meridionale, il monte Santo dal San Gabriele. A sud-est di Idria troviamo il Passo di Nauporto formato da una depressione relativa, sparsa di conche e doline che inghiottano le acque meteoriche alimentando così la corrente del Frigido il quale, nascendo dalle pendici meridionali del Monte Re, corre verso nord-ovest sfociando nell’ Isonzo fra Gradisca e Gorizia.