— 79 - Ma un’ altra grave amputazione subì il parco fluviale germanico. Si fece obbligo alla Germania di cedere a quella potenza dell’ Intesa che ne fosse interessata, una parte del tonnellaggio e dei rimorchiatori del Reno, dell’Elba e dell’ Oder e ciò non in conto riparazioni ma per permettere alle potenze sorte dalla guerra, Cecoslovacchia e Polonia, ed alla Francia 1’ utilizzazione dei rispettivi bacini fluviali. Fu nominato un arbitro nella persona del Sig. Walker D. Hines il quale, con lodo pronunziato l’8 Gennaio 1921, stabilì che venissero cedute alla Francia ulteriori 254.150 tonn. e 23.760 HP di energia di rimorchio. Inoltre si dovette cedere alla Francia tutta l’organizzazione d’una compagnia di navigazione sul Reno. La Fendelgesellschaft di Mannhein ed i magazzini e gli impianti che la Badische A. G. fi'tr Rheinschift'ahrt und Seetransporte possiede nel porto di Rotterdam. Con lodo del 14 Giugno 1921 sull’effettivo di 1.166.000 tonn. la Germania dovette cedere alla Cecoslovacchia 174.446 tonn. e 16.200 HP di energia da rimorchio. Anche alla Cecoslovacchia fu assegnata un’ intera compagnia di navigazione, la Oesterreichische Nordwest-Dampfschiffahrtgesellschaft, Ma ciò di cui maggiormente si lagnano i tedeschi è la internalizzazione dei loro corsi d’ acqua, del Reno, dell’ Elba, dell’ Oder e del Danubio. La Germania, cioè, è obbligata a dare alle navi battenti bandiera estera gli stessi diritti che essa dà alle sue navi, mentre è obbligata a chiedere uno speciale permesso ai relativi stati rivieraschi per il traffico fatto da navi della sua bandiera fra porti stranieri. Inoltre speciali commissioni regolano il traffico sui fiumi dichiarati internazionali. Sembra strano però che quegli stessi tedeschi i quali calpestarono, per il raggiungimento dei loro chimerici sogni imperialisti qualsiasi diritto, profanando con le loro orme chiodate il suolo dell’ eroico Belgio, si facciano paladini, ora, che sono toccati nel vivo dei loro interessi, del rispetto dovuto al diritto altrui. I tedeschi non si peritano di considerare una mostruosità 1’ obbligo loro imposto di cedere parte del tonnellaggio fluviale e considerano come una violazione della sovranità del loro Stato la costituzione delle Commissioni internazionali, dichiarando che 1’ Elba e 1’ Oder sono fiumi essenzialmente tedeschi e che quindi gli altri Stati rivieraschi devono sottostare alla volontà dello Stato che ha il maggiore interesse. Bisogna proprio concludere che è sparito bensì l’Impero ma che la Repubblica è retta ancora colla politica di Bismark. Fu riservato da ultimo 1’ esame delle condizioni in cui si trova la navigazione nel bacino del Dauubio siccome più direttamente interessante il traffico dei nostri porti adriatici. Il Danubio nasce nella parte Sud-Orientale della Selva Nera ad una trentina di chilometri dal punto più vicino del Reno, dall’ unione di due piccolissimi fiumi, il Briegach ed il Brege, che si congiungono a Donaueschingen. Esso procede verso N-E bagnando Ulma, Ingolstadt e Ratisbona. Quivi giunto piega verso S-E abbandonando, a Passavia, il territorio germanico dopo 608 km. di percorso di cui 352 navigabili, da Ulma in poi, ed entrando nel territorio dell’ Alta Austria. Dopo aver bagnato Linz e Vienna, capitale della Bassa Austria, alla sua confluenza con la Mark, il Danubio esce dai territori austriaci, dopo 356 km. di percorso, e segna il confine tra la Repubblica Cecoslovacca e 1’ Ungheria. Dopo la confluenza coll’ Ipoly(Eisel) il fiume diventa interamente ungherese e giunto alla stretta di Vacs piega direttamente verso il Sud. Attraversata Budapest, il fiume raggiunge Baia ed entra in territorio Jugoslavo formando fino a Mohacs, il confine tra la Serbia e 1’ Ungheria, Ricevendo le acque della Drava, il Danubio piega verso S-E bagnando Semiino e Belgrado. Ad Uj - Palanca, posta tra le confluenze del Karas e della Nera col Danubio, il fiume segna il confine tra la Jugoslavia e la grande Rumenia a Radu.jevats, posta alla confluenza del Timok, il Danubio abbandona completamente il territorio jugioslavo e forma il confine tra la Grande Rumenia e la Bulgaria. Da Vidino il fiume scorre direttamente verso Est e giunto a Giurgevo ed a Rustciuk piega verso N-E. Ad una quarantina di km.