- 84 — nach Osten ». Attualmente la realtà si presenta un po’ diversa. Anzitutto sarà difficile che nelle condizioni finanziarie attuali gli Stati sorti dallo sfacelo dell’ex monarchia austro-ungarica siano in grado di intraprendere opere così monumentali e costose come sono quelle che si ricollegano alla costruzione dei canali progettati. Questi canali dovrebbero superare talvolta dislivelli non indifferenti e tagliare persino delle catene di montagne. Anche se tecnicamente questo è possibile, praticamente la potenzialità dei canali risulterebbe ridotta ed il vantaggio che se ne ricaverebbe non sempre francherebbe la spesa. Quando si pensi che per la costruzione dei canali che avrebbero dovuto congiungere l’Elba, l’Oder e la Vistola al Danubio era stata preventivata fin dal 1901 una spesa di un miliardo di corone e che i lavori avrebbero dovuto essere eseguiti dal Genio Militare, si comprende facilmente come attualmente, ed anche per un futuro non tanto prossimo, nessuno Stato e nemmeno una Società di Stati, possa pensare a sostenere un onere così ingente. D’altro canto gli interessi antagonistici e gli antichi rancori impediranno ancora per molto tempo un’azione concorde degli Stati rivieraschi del Danubio e la Commissione internazionale, come tutti gli organismi superstatali, si limiterà a fare dei voti platonici senza poter concludere niente di positivo. Ciò non toglie che noi dobbiamo cercare di neutralizzare, per quanto possibile, gli effetti d’ un probabile riordinamento della navigazione danubiana, fornendo i nostri porti adriatici di comode comunicazioni ferroviarie, cercando di far applicare anche dagli Stati del retro terra le minime tariffe possibili a favore del nostri porti e, ciò che forse è l'essenziale, cercando di accapparrare a favore del nostro paese i mercati del Levante. Tutti i paesi del bacino del Nero e del Levante abbisognano di prodotti industriali, mentre esportano materie prime e prodotti del suolo. La loro economia integra la nostra ed è necessario che l’Italia riacquisti in Oriente quella preminenza che ebbero un tempo le Repubbliche medievali : solo così si riuscirà a combattere efficacemente la concorrenza del Nord. Che questo vada a favore di Trieste, di Genova o di Venezia, poco importa. Ciò che importa è che l’Italia sia avvantaggiata.