— 106 — trice ed ha per scopo di far risparmiare alla casa madre sui noli, perchè spedendo le automobili montate verrebbe a spendere di più che spedendo i pezzi da montare ed in questo modo la spedizione riesce anche più comoda. Ad ogni modo se trattasi di officine di questo genere non c’è nessun motivo perchè non possano sorgere in un’apposita zona franca. In definitiva, poi, l’estensione delle zone franche è sempre utile non fosse altro che per le operazioni inerenti al commercio in transito, purché queste zone siano provviste degli impianti necessari e di magazzini capaci. 3) « La conferma stabile ed irrevocabile di tutte quelle libertà e facoltà di manipolazione e di lavoro industriale e commerciale che i punti franchi di Trieste godevano sotto il cessato regime e che essi godono tuttora a differenza dei depositi franchi delle vecchie provincie». Fu unanimemente riconosciuta la superiorità dell’organizzazione delle zone franche di Trieste e si pensa di estendere queste facoltà anche alle zone franche dei porti del vecchio Regno. Daltronde con una legge che estende alle nuove provincie la legge doganale del Regno dette libertà e facoltà furono riconfermate. Questo provvedimento quindi non ha per ora ragione d’essere chiesto. 4) « La continuazione ed ultimazione dei lavori portuali a Trieste secondo il programma concretato a suo tempo e la cui esecuzione fu interrotta dallo scoppio della guerra ». Risulta evidente questo provvedimento quando si pensi che le attuali condizioni del porto non permettono l’accosto ai piroscafi d’un tirante d’acqua superiore agli 8 metri. Di questo programma si diedero i particolari altrove. (Vedi Cap. 3). 5) « La conservazione ed applicazione dei dazi differenziali previsti dai trattati di pace con l’Austria e l’Ungheria oltre il termine fissato dai trattati stessi». Non v’è dubbio che i dazi differenziali applicati a favore di Trieste e di Fiume furono un’arma di temibile concorrenza contro i porti del Nord. Sarebbe opportuno ripristinare queste misure anche nei confronti colla Cecoslovacchia e la Jugoslavia. Purtroppo difficoltà d.i ordine politico ed economico lo impediscono ed il trattato di commercio stipulato a Roma il 23 Marzo 1921 tra la Cecoslovacchia e l’Italia non potè contemplare l’applicazione di questi dazi differenziali a favore di Trieste nei riguardi. della Cecoslovacchia. Si deve cercare almeno che essi siano estesi nei riguardi dell’Austria e l’Ungheria perii maggior tempo possibile. 6) « Congrui abbuoni dei noli ferroviari da e per Postumia, Piedicolle e Tarvisio per tutto il movimento commerciale in transito attraverso Trieste ». Questo provvedimento si spiega da sè quando si pensi all’alto costo della nostra lira. Furono emanate a questo riguardo le nuove tariffe adriatiche che entrarono in vigore il 1 Gennaio 1923 e che tendono appunto a diminuire i costi del trasporto ferroviario. A questo proposito sarà necessario accennare alla conferenza Italo-Cecoslovacca tenuta a Trieste nel Dicembre del 1922. In questa conferenza si raggiunse il seguente accordo (1): «Tutte le merci che dalla Gecoslovaccchia devono essere esportate partendo con spedizioni dalla zona che attualmente ed effettivamente si trova sotto l’influenza e nel territorio d’attrazione di Amburgo, nonché le merci che dovrebbero essere importate per tale zona, quando il traffico seguisse attraverso Trieste, godranno tariffe tali da poter concorrere colle tariffe ferroviarie dà e per Amburgo >. Questo vuol significare che entro un limite massimo che va fino al 60 °/0 per gli articoli più importanti, la ferrovia gerente per il trasporto internazionale può seguire le oscillazioni del marco in modo che il porto di Trieste possa sempre trovarsi in condizioni da concorrere con i porti del Nord. Naturalmente questa facilitazione è integrata da adeguati ribassi sulle spese di piazza e sui noli. Al sacrificio delle ferrovie cecoslovacche si contrappone quello delle ferrovie italiane, dei Magazzini Generali e della navigazione. In questo modo però la Cecoslovacchia ha la possibilità di usufruire di due sbocchi al mare anziché di uno solo. Inoltre se la Ce- (i) Dal Testo della convenzione pubblicata nel Bollettino mensile del Lloyd Triestino nel Gennaio 1923.