ZARA 45 Una piccola inscrizione, ma preziosa ed unica, ricorda Zara romana: Jader. Poi una pietra miliare, trovata a Podgradje (Asseria), dell’epoca di Costantino. Curioso come gli archeologi rilevano certe inscrizioni: ciò che manca, essi indovinano, e con precisione assoluta. Un’altra lapide ricorda la guerra ivile tra Costantino e Massenzio (350 d. C.). Poi un’urna, con entro un vaso di vetro, e in esso le ceneri d’un defunto. I — Sì, tutti questi oggetti sono rari, belli, importanti, preziosi ; ma l’oggetto più bello, più raro, più prezioso è il museo stesso! — esclamò il Glavinic, mentre ci congedavamo. * * * Son pure degne di ammirazione, per la loro espressione architettonica, altre chiese di Zara. Dice il Freeman che l’interesse principale di Zara — all’infuori della sua storia onerale e speciale, e al senso di compiacenza che desta il "aleare una terra tanto famosa e sì poco conosciuta — dob-iamo cercarlo appunto nelle sue opere di costruzione ecclesiastica. Le chiese di Zara rammentano Lucca. Interessante la facciata orientale della basilica metropolitana dedicata a sant’Anastasia. Costantino Porfirogenito dice che la chiesa di Sant’Anastasia è oblunga, della forma delle basiliche, con colonne di marmo verde e bianco, ricca di lavoro d’intaglio in legno, e con un pavimento intarsiato. che l'imperiale storico considerava come una cosa maravigliosa. Probabilmente, nella costruzione della nuova basilica, nel decimoterzo secolo, venne adoperata qualcuna delle colonne esistenti nel x secolo, prima della visita fatale dei crociati. Tutto il resto sparì. La nuova chiesa è in istile romanesco, con qualche tendenza pseudo-gotica e con un po’ di quel ma-