306 LA DALMAZIA ombreggiate da oliveti, da lauri, da aranceti e limoni. In un’epoca dell’anno, quando gli aranci e i limoni sono in fiore, è così forte l’inebbriante olezzo da essi emanato, che i cittadini devono chiuder le finestre delle loro abitazioni. Come stazione climatica invernale, Castelnuovo è ricercata da stranieri, che vi trovano, in pieno inverno, cielo limpido, sereno e aria balsamica. Ad una passeggiata da Castelnuovo, verso est, l’occhio si ferma estasiato sur un bosco verdeggiante, un idillio delizioso. È il monastero di Savina, in mezzo ad un parco principesco, residenza estiva del vescovo greco-ortodosso di Cattare. Notiamo, en passant, che la giurisdizione di questo prelato si estende dal Narenta fino a Cattaro, con circa trenta mila anime; mentre alla diocesi del suo collega di Zara, spettano il resto della Dalmazia e l’Istria, con settanta mila fedeli. Più il piroscafo s’avanza e più il nostro spirito è colpito da nuove sorprese naturali, da nuovi panorami giganteschi, da nuove prospettive geniali e poetiche. 11 paesaggio varia sempre ad ogni rotazione dell’elice. Non si rifinisce d’ammirare ; si vorrebbe perpetuare nel cuore ogni dettaglio di quel pellegrinaggio memorabile. Più in là di Savina, s’apre a sinistra l’insenatura di Meljine, e a destra l’incantevole porto Eose. S’entra, per il canale di Kombur, nella baia di Teodo. In faccia a noi l’ubertosa riviera di Teodo con paeselli biancheggianti: lungo essa, manovra una parte della flotta austriaca. In fondo, a destra, la profondissima insenatura di Kartole, piena di fantastiche penombre. A sinistra, la nitida riviera di Bianca con mille riflessi dorati, con un’intonazione oltre dire patetica di colorito. Yi dimorava d’estate il principe di Montenegro, Danilo, assassinato nel 1861 sulla marina di Cattaro. Dai suoi alti monti nevosi scendeva a quella