114 LA DALMAZIA qualunque altra città che non fosse Spalato. Ma la magione di Diocleziano assorbe qualsiasi altro interesse, ed è precisamente da essa che si possono prendere le mosse per dedicare un paio di pagine all’evoluzione storica, oltre dire complicata, di Spalato. * * * Morto Diocleziano (313 d. C.), il suo palazzo in riva al mare passò in proprietà di Salona, città allora fiorente, uno dei tre « Conventi giuridici » della Dalmazia romana. Gli appartamenti imperiali vennero riservati per gli ospiti illustri. Gli altri locali si destinarono, a quanto pare, ad un opificio di panni. Dopo il suo fondatore nessun imperatore vi dimorò, o forse fu quella la villa vicino a Salona, dove l’imperatore Nepote, spodestato, fu ucciso durante il patriziato di Odoacre ? Terso la fine del v secolo, vi soggiornò Marcellino, primo re di Dalmazia, dopoché, tolta la provincia all’imperatore Leone, si fece proclamare re. Poco dopo morì. Durante il dominio dei goti in Dalmazia, che è durato 70 anni, e fino alla distruzione di Salona (639), pare accertato che il palazzo di Diocleziano rimase in permanenza disabitato. Gli avari, distrutta Salona, non poterono inseguire i salonitani, rifugiatisi sulle isole vicine ; e, quando essi stessi vennero cacciati dai croati, alcuni salonitani, richiamati da un loro concittadino, Severio, ritornarono sulla terraferma. Essendo pochi per tentar di ricostruire la loro città, presero dimora nel palazzo di Diocleziano, tanto più che, essendo cinto da grosse mura, vi si sentivano abbastanza sicuri da eventuali invasioni. Così fu fondata Spalato, nel vii secolo. La casa di un solo uomo divenne una città ì la magione di Diocleziano, il suo Palatimi sulle rive dell’Adriatico, diede il nome — in una