292 LA DALMAZIA * * * Nel porto Cassone di Ragusa, prenderemo una barchetta e ci faremo condurre all’isoletta incantevole di Lacroma. Dista meno di due chilometri dalla città ; il tragitto è piacevole per il panorama marino e per la prospettiva magica che presenta Ragusa, quanto più ci si allontana dal porto. Lacroma resta dirimpetto alla grotta or ora descritta : ha forma d’una galera: è lunga 1500 metri e 500 larga. In meno di mezz’ora, la nostra barchetta approderà al suo piccolo porto, a nord dell’isoletta, e un bel viale ombreggiato ci condurrà all’antico castello. Era, fin dal xu secolo, un convento dei benedettini, e si vuole sia stato fabbricato da Riccardo Cuor di Leone. Questo avventuriero, assalito da terribile burrasca mentre ritornava dalla Palestina (1192), fece voto di erigere un tempio alla B. V. sul luogo dove avrebbe approdato. Approdò a Lacroma, ma pare che i ragusei lo abbiano persuaso di sciogliere il suo voto, edificando invece un tempio in città e ch’egli, infatto, vi abbia eretto la cattedrale che fu poi distrutta dal terremoto del 1667. Del resto, le avventure di Riccardo nell’Adriatico sono così confuse e contraddittorie, che posero in imbarazzo storici valenti. Comunque, quando l’infelice arciduca Massimiliano d’Austria, prima di recarsi al Messico, acquistò Lacroma, fece riattare il chiostro abbandonato e vi soggiornò a varie riprese, beandosi in quel cantuccio paradisìaco. Tutta l’isola è un gran parco, ricco di piante esotiche e della più rallegrante vegetazione. Lungo le sponde, frastagliate poetica-mente, sono infiniti i chioschi naturali, incavati in rupi e ombreggiati da piante. Il lato dell’isola che guarda Ragusa è munito di un forte. Sul versante nordico, un monumento ricorda una terribile catastrofe : nel 1859, stava ancorato dirimpetto a Lacroma il brick di guerra « Tritone ». Improv-