168 LA DALMAZIA istituito un governo di ottimati che durava un solo anno e veniva rieletto il 23 aprile, giorno di san Giorgio. In quel giorno si raccoglieva alle falde delMossor, sur un prato, lo zbor (Dieta). Vi intervenivano i conti rappresentanti i 12 villaggi della contea, seguiti dai loro nobili e da popolani. Però soltanto i nobili bosnesi ed ungheresi avevano diritto al voto: gli altri assistevano semplicemente alle elezioni. Ai nobili bosnesi spettava di diritto la nomina del conte grande e di due procuratori, questi ultimi dal loro corpo, o da quello dei nobili ungheresi. I nobili ungheresi poi eleggevano il vojvoda ed altri due procuratori. Tutti insieme formavano la banka, ossia il governo che presiedeva lo zbor. Il conte grande era dittatore, ma responsabile allo zbor dei suoi atti. La sua autorità durava un anno solo. Aveva il posto d’onore nello zbor, circondato dai conti e dai nobili. Vestiva con pompa orientale: un kalpak con nappe d’oro ai lati e in cima una piuma fermata da una tibia d’argento; giubbone (jacerma) di panno pavonazzo, orlato a fregi d’oro con grosse borchie d’argento ; guarnaca (dolama) pure con bottoni grossi d’argento; calzoni all’ungherese con a fianco la scimitarra; in fine, un ampio mantello di panno rosso gli dava l’aspetto di un Cesare... Nello statuto del paese erano contemplati quattro ceti: il dominante, formato esclusivamente di nobili, ai quali spettavano le più alte cariche; i didiki, o popolani, erano liberi, potevano assistere alle elezioni, possedere fondi, negoziare, dedicarsi all’industria ; avevano diritto di produrre querele in giudizio, di essere nominati giudici locali e giurati; i coloni (,kmeti) erano i servi della gleba, dipendevano dai loro signori e soltanto dopo trent’anni di lavoro su una stessa terra, i padroni non potevano più discacciameli; infine, gli schiavi, i prigionieri di guerra, erano, come ovunque in quell’epoca, una