434: LA DALMAZIA così formidabile, da produrre nello spettatore la sensazione di un terremoto prolungato, di una tempesta, d’un uragano. Ci si ferma lì estatici, muti, affascinati dallo spettacolo maestoso ; onde di pulvischio acqueo vi coprono, senza che ve ne accorgiate: in quella contemplazione non si pensa ad altro che al genio ammirabile della natura, ai suoi scherzi giganteschi ed indescrivibili. L’onda maestosa della cascata è costeggiata, alla sua sinistra, da un’onda minore, tutta bianca, tutta elegante, tutta snella, come l’ala di un cigno. E lungo le falde rocciose, l’acqua, insinuandosi in mille guise, serpeggiando capricciosamente con mille scherzi tra macigni, completa quel quadro meraviglioso: su esso, si rifrange un immenso arcobaleno, mutando maestosamente la sua posizione, con effetti di luce così deliziosi, da strappare sussulti d’entusiasmo... Il Krka, dopo quello spettacolo magico, prosegue chetamente, quasi stanco, il suo corso, attraverso una gola mite e verdeggiante... Nel piccolo molino del podestà, sulla cascata di Brljan, ci attendeva una generosa colazione campestre. Ci si arrivò stanchi, sfiniti, un po’ per la fatica della discesa precipitosa, un po’ per le forti emozioni riportatene. Ma già un agnello portentoso fumava allo spiedo e il robusto mugnaio mescolava, in un’enorme pentola, la polenta d’occasione “ la quale — mi assicuravano i compagni d’escursione — fatta con farina appena macinata, ha un sapore speciale, prelibatissimo ». Intanto, visitai minutamente quel molino primitivo, a quattro macine, con annessa follatura per la « rassa ». È questa un panno grossolano di lana, tessuto in casa dalle massaie, indi reso compatto per l’azione dell’acqua e di grossi martelli di legno che lo battono per lunghe ore. Fui sorpreso di primo acchito della mancanza di chiodi, o di altri