36 LA DALMAZIA storica. Era una potenza formidabile da sè. Era tanto forte nella sua cinta di mura, che i crociati ne rimasero interdetti. E i liberi cittadini di Diadora potevano vantarsi della loro posizione privilegiata nel consorzio politico e civile di quei tempi. Anche oggidì Zara, come punto strategico, domina un orizzonte vastissimo: si spinge nel mare come una sentinella avanzata verso il golfo infinito ; le sue mura, su cui il tempo distese la sua vernice grigia, se non incutono più spavento, parlano un linguaggio eloquente : è il vecchio mastino che mostra i denti. * * * Più doviziosa è Zara di monumenti dell’età di mezzo e dell’epoca veneta. Vi prevale l’elemento ecclesiastico, diversamente da Pola e Spalato, dov’è preponderante l’elemento pagano. Molte chiese di Zara sono rimarchevoli, anzitutto quella di San Donato, visitata e studiata dagli archeologi più festeggiati de’ nostri tempi. Ebbi il vantaggio di visitarla a due riprese: una volta coll’egregio prof. Smirich, conservatore dei monumenti veneti in essa raccolti ; la seconda volta coll’intelligentissimo archeologo Glavinic, indagatore e conservatore dei monumenti romani, pure raccolti in quella chiesa. Ma la chiesa stessa è un monumento sfarzoso, archi-tettonico e storico. Gran mercè che quei bravi crociati non l’abbiano distrutta ! Proporrei a loro una nota di lode per quell’atto magnanimo, se non fosse presumibile che quel monumento insigne, perchè quasi nascosto dietro la basilica metropolitana, sia sfuggito alle loro tenerezze demolitrici. Sento ancora nello spirito l’entusiasmo del Glavinic per quell’edilìzio sublime, e vorrei tutto riversarlo nell’animo dei let-