NAROMA 229 siderio di chi la pagava. Volevano una messa breve, ed egli se la sbrigava in cinque minuti ; la volevano lunga, ed egli rimaneva all’altare ore intiere, finche gli astanti, stanchi e sfiniti, lo pregavano di terminare. E le sue prediche famose! Il 5 agosto, la Madonna della Neve, è gran sagra a Vido. In quella circostanza don Barissa si preparava a tenere prediche sublimi. Ecco vene un saggio: « Neve!... neve!... neve!... (esclama don Barissa, mostrando il soffitto. I fedeli guardano in su, credendo nevicasse davvero). Don Barissa, mostrando l’altare, soggiunse: « Oggi è la Madonna della Neve, e questa Madonna che vedete fu trovata sul monte Biokovo, dove anche oggi c’è neve... e questa neve si congela nei ghiacciai e i signori di Makarska ne fanno certi gelati dolci... E dove sono i vostri maiali? Eccoli che danneggiano le vigne. Ignorate forse che sono giunti ordini severi del pretore Vidovich al capo del villaggio per reprimere i danni campestri? Se non lo credete a me, ve lo dirà il figlio del capovilla: egli vi spiegherà ogni cosa ». Così finì la predica. E se qualcuno, durante la predica o la messa, sonnecchiava, egli prendeva un sassolino — ne aveva sempre pronti sull’altare — e lo scagliava diritto sulla testa dell’infelice. Un giorno ch’era scoppiato un incendio di falasca e si temevano conseguenze per i campi seminati a granaglie, don Barissa fu implorato dai paesani a scongiurarne le conseguenze. Egli infatti si recò processionalmente sul luogo dell’incendio, prese il grande crocifisso e lo gittò sulle fiamme esclamando: « Se sei Cristo, se hai salvato altri, salva ora te stesso, chè a salvarmi ci penserò io »..E fuggì. Poco dopo, le fiamme si arrestarono e la popolazione corse alla chiesa per ringraziarne Dio. Come vedete, don Barissa era un rozzo materialone qualunque e in pari tempo un furbacchione astuto, malizioso i