IN PIENO ADRIATICO 155 Ma non era per visitare le cantine, nè per assistere ad una pesca miracolosa, nè per gustare un agnello « de buso » che mi recai a Lissa. Era impaziente di visitare le tre celebri grotte onde va superba Lissa, principalmente la celeberrima grotta azzurra di Busi, da non confondersi col su lodato agnello. Mi spiego: Busi è un isolotto che noi visiteremo or ora; e l’agnello « de buso » è una specialità di Lissa e di altre isole, dove abbondano pascoli fioriti d’erbe aromatiche. L’agnellino, appena nato, è rinchiuso in una cesta e non va al pascolo con la sua madre: la vede, e ne gode le ebbrezze infantili delle rigonfie mammelle, due volte al giorno, mattino e sera. Così nutrito, dopo un mese, l’agnellino è degno di comparire alla mensa di Sardanapalo. Anche il capretto, se non m’inganno, dopo un simile tirocinio, presenta le stesse distinzioni culinarie, oramai consacrate dal suffragio dei più festeggiati gourmands europei. * * * Le tre grotte. Ammirabile quella di Porto Chiave, sull’isola stessa, a un paio d’ore da Lissa, verso ponente. In essa ammirate il lavoro secolare dei trasudamenti del suolo, ridotto in colonne, in massi fantastici, in archi trionfali e nelle solite capricciose forme dello stillicidio. Più importante nel suo aspetto architettonico la grotta di Bavnik, così chiamata dallo scoglio in cui è incavata. Sorge lo scoglio a mezzodì dell’isola Lissa, quasi a difesa del suo superbo porto di Portomanico. L’ingresso della grotta è fantastico: è un doppio pertugio, di otto e di cinque metri di diametro, dalla forma di archi, divisi tra loro da una colonna naturale di roccia calcare di quattro metri di diametro : un ghiribizzo della natura davvero affascinante. L’interno della