68 LA DALMAZIA paese, proprio in mezzo al mare, sorge un palazzo, oramai diroccato e distrutto. Nulla di più strano. Esso è attribuito ad una bizzarra idea di quello stesso Yalaresso, arcivescovo di Zara, che sera prefisso di costruire ■a sue spese la torre del duomo di Zara. Quando i di lui parenti, spaventati di tanta generosità, lo interdissero, egli decise di fondare in quel porto una piccola Venezia, e cominciò ad erigere quel palazzo fantastico, in mezzo al mare, profondendo nelle sole fondamenta somme ingenti. Ora non ne rimangono che rovine, con una bella cisterna d’acqua dolce nel mezzo, dalla quale sorge un rigoglioso fico che dà frutta saporitissime. Visitai attentamente quella riviera coll’egregio Periini, per vedere se fosse il caso di fondarvi una stazione climatica. Secondo me, alle falde della collina, ricca d’oliveti, proprio di fronte al « porto d’oro », la posizione per un simile stabilimento sarebbe propizia, soleggiata coni’è, idillica e riparata dai venti. Di fronte, verso sud-est, al di là dei primi scogli del canale, i picchi della seconda catena di scogli si disegnano capricciosamente sull’orizzonte. — L’idea è ottima — osservò il Periini — e la plaga incantevole. Ma, che vuole? finche manchiamo di comunicazioni ferroviarie, simili stabilimenti alletterebbero pochi stranieri e presenterebbero quindi scarse prospettive di successo. Ad ogni modo, si potrà far studiare un progetto. Due scogli lunghi e montuosi chiudono il primo canale di Zara: Uglian e Pasman. Sulla loro costa biancheggiano paeselli nitidi, abitati da gente affabile, laboriosa, simpatica. I paeselli di Uglian offrono un soggiorno estivo delizioso ai zaratini. Principalmente a Oltre trovate, nei mesi caldi, un’ eletta colonia zaratina. E così si ridiviene all’antico : anche i romani avevano, precisamente su quegli scogli, le loro ville.