445 Da Siveric, lungo il fianco scosceso del Mosec, il treno sale sempre, in paraggi duna squallidezza infinita. A destra scende il Cikola in gole profonde, tra grigie balze : di tratto in tratto, tra dirupi, sulle sue rive, si scorgono molini : sembrano miniature fantastiche. Dopo d’aver raggiunto le vette del Mosec, la via ferrata si biforca a Perkovic: un ramo scende a Spalato, attraverso le gallerie di Labin ; l’altro scende a Sebenico, percorrendo paraggi floridi, zone amene, campagne rigogliose, con lo sfondo delle isole di Sebenico sparpagliate sul mare, e del monte Tartaro che si disegna, alto, sull’orizzonte.